HomeSaluteTumoriScoperto il "tallone di achille" del medulloblastoma

Scoperto il “tallone di achille” del medulloblastoma

La scoperta della dipendenza del medulloblastoma, un tumore infantile al cervello, dalla glutammina potrebbe migliorare l’effetto della chemioterapia, secondo uno studio iniziale condotto dalla Queen Mary University di Londra (QMUL) e finanziato dal Children with Cancer UK e dal Medical Research Council.

Il medulloblastoma è il più comune tumore cerebrale primario solido nei bambini ed è  una causa principale della mortalità infantile. I trattamenti attuali comprendono una combinazione di chirurgia, radioterapia e chemioterapia e sono efficaci nella maggioranza dei casi, ma spesso associati a effetti collaterali significativi, quali disabilità mentali e fisiche.

Il primo autore dello studio, la Dr.ssa Maria Niklison-Chirou del QMUL, ha dichiarato: “Se possiamo confermare nei pazienti umani che una dieta a base di restrizione della glutammina può essere tollerata ed efficace, si potrebbe usarla per ridurre le dosi di chemioterapia necessarie per trattare una percentuale di pazienti con medulloblastoma”.

( Vedi anche:Medulloblastoma: terapia protonica più efficace e sicura della radioterapia standard).

Lo studio, pubblicato in Genes & Development, ha esaminato le cellule dei pazienti con medulloblastoma e dei topi che hanno avuto la malattia. I ricercatori hanno studiato i processi metabolici che consentono di crescere alle cellule tumorali, compreso l’assorbimento degli amminoacidi, allo scopo di identificare nuovi approcci per inibire la loro crescita e migliorare i trattamenti attuali.

Migliorare l’effetto della chemioterapia nei topi

La squadra ha scoperto che una percentuale di medulloblastoma era ‘dipendente’ dalla glutammina – un aminoacido che di solito non è essenziale nelle cellule normali.

I ricercatori hanno quindi alimentato con una dieta a glutammina limitata i topi con la malattia e hanno scoperto che questo ha migliorato l’effetto della chemioterapia e ha aumentato la durata dell’efficacia del trattamento, anche quando i topi sono stati trattati con dosi inferiori di chemioterapia.

I ricercatori avvertono che, anche se questi risultati preclinici sono promettenti, ulteriori studi sono necessari per valutare se un approccio simile può essere applicato ai pazienti umani.

Cliff O’Gorman, Chief Executive of Children with Cancer UK, che ha co-finanziato lo studio, ha dichiarato: “Accogliamo con favore questi risultati che aprono la possibilità di una cura precisa  e più efficace per i giovani pazienti con medullobastoma”.

La Dr.ssa Mariana Delfino-Machin, responsabile del programma per il cancro della MRC, ha dichiarato: ” Il medulloblastoma è il tipo più comune di tumore cerebrale aggressivo nei bambini e MRC è quindi orgoglioso di sostenere la ricerca su questa terribile malattia, inclusi studi che mirano a comprendere i meccanismi molecolari che supportano la crescita di tali tumori. Gli studi di questa natura sono fondamentali  per muovere i primi passi nel processo di sviluppo di trattamenti più efficaci che possono anche ridurre gli effetti collaterali causati dalle terapie standard “.

Fonte:

Newsletter

Tutti i contenuti di medimagazine ogni giorno sulla tua mail

Articoli correlati

In primo piano