HomeSaluteCuore e circolazioneUna citochina stabilizza la placca aterosclerotica e la protegge dalla rottura

Una citochina stabilizza la placca aterosclerotica e la protegge dalla rottura

L’aterosclerosi è una malattia infiammatoria con accumulo di colesterolo nelle pareti dei vasi. La placca aterosclerotica  quando si rompe può porta ad attacchi di cuore o ictus. Le cellule T sono importanti cellule immunitarie capaci di dirigere la risposta immunitaria e sono presenti nelle placche in tutte le loro fasi. In questo studio i ricercatori hanno identificato una citochina prodotta dalle cellule T che può stabilizzare la placca aterosclerotica e proteggerla dalla rottura.

Gli scienziati della Yale University e Howard Hughes Medical Institute negli Stati Uniti, hanno realizzato questa scoperta  indagando su un nuovo modello di topo.

“Quando abbiamo analizzato il modello di topo, il risultato ci ha perplesso. L’esito è stato opposto alla nostra ipotesi iniziale”, dice Anton Gisterå, uno dei ricercatori che hanno condotto lo studio.

 “Abbiamo dovuto condurre una serie di nuovi esperimenti per capire cosa stava succedendo e abbiamo identificato la citochina interleuchina-17, come un segnale che può stabilizzare le placche”.

La possibilità di utilizzare questa citochina nei pazienti, per stabilizzare le loro placche, non è stata valutata in questo studio, ma i risultati forniscono importanti informazioni sul ruolo del sistema immunitario nell’ aterosclerosi.

“Tradizionalmente, gli scienziati e medici hanno visto l’aterosclerosi come un semplice accumulo di colesterolo nelle arterie e l’influenza dell’ infiammazione nel processo, non è stata pienamente valutata”, dice Göran K Hansson, leader del gruppo sperimentale di Ricerca Cardiovascolare presso il Centro di Molecular Medicina e ricercatore principale dello studio. “Abbiamo bisogno di esplorare le vie infiammatorie per trovare nuove terapie. Abbiamo l’ efficace terapia con statine, ma un sostanziale rischio di attacchi di cuore, rimane ancora per gli individui trattati.”

I ricercatori concludono che i loro risultati puntano ad un possibile approccio terapeutico per stabilizzare le placche aterosclerotiche. Inoltre, in alcuni gruppi di pazienti trattati con interleuchina-17 e terapie bloccanti per altre malattie, questo percorso di stabilizzazione potrebbe essere ostacolato, pertanto questi pazienti devono essere monitorati attentamente per quanto riguarda la loro salute cardiovascolare.

 

Fonte Science Translational Medicine, online il 31 luglio 2013.


 

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