HomeSaluteSclerosi multipla: trapianto di midollo osseo rischioso,ma efficace

Sclerosi multipla: trapianto di midollo osseo rischioso,ma efficace

Un nuovo studio, condotto da ricercatori della sclerosi multipla in tre principali centri italiani, ha dimostrato che il trattamento con  trapianto del midollo osseo (BMT), ha risultati positivi nei pazienti con forme particolarmente aggressive di sclerosi multipla. Il trattamento con  trapianto, che viene eseguito come parte di uno studio clinico che comporta dei rischi potenzialmente gravi, blocca  praticamente tutte le nuove attività recidivanti della malattia  come osservato dopo l’esame clinico e del cervello  con MRI scansioni.Lo studio rivela il  cambiamento del  sistema immunitario, come risultato del trapianto. Specificamente, un sottoinsieme di cellule T nel sistema immunitario, conosciuto come cellule Th17, ha una funzione sostanzialmente diminuita dopo il trattamento. La scoperta che sarà pubblicata nel prossimo numero di Annals of Neurology e attualmente pubblicata nella prima versione online, fornisce informazioni importanti su come e perché il trattamento  BMT funziona e come  può bloccare  ricadute nella sclerosi multipla. 

“Il nostro studio ha esaminato come i pazienti  smettono  di avere ricadute e nuove lesioni cerebrali, dopo il trattamento di trapianto di midollo osseo, che comporta la chemioterapia seguita da trapianto di cellule staminali con le cellule del paziente “, ha detto il Prof. Amit Bar-Or, il principale autore dello studio, che è un neurologo e ricercatore presso il Centro di ricerca sulla sclerosi multipla a  Montreal. “Abbiamo scoperto differenze tra le risposte immunitarie di questi pazienti prima e dopo il trattamento, che indicano un particolare tipo di risposta immunitaria del  potenziale responsabile di ricadute nella SM.” Abbiamo identificato una capacità selettiva diminuita delle  risposte immunitarie di Th17 , dopo la terapia. Ciò potrebbe spiegare la mancanza di nuova attività  della malattia.  Nei pazienti non trattati, queste cellule Th17 possono essere particolarmente importanti perchè attraversano la barriera del cervello che normalmente protegge il sistema nervoso centrale. Questa interazione delle cellule Th17 con la barriera sangue-cervello, può facilitare la successiva invasione delle altre cellule immunitarie come le cellule Th1, che si ritiene contribuiscano anche alle  lesioni delle cellule cerebrali.

Ventiquattro pazienti hanno partecipato allo  studio  nell’ambito della sperimentazione clinica del ‘Canadian MS BMT’, coordinato dai dottori Mark Freedman e Harry Atkins, al General  Hospital di Ottawa. La nuova scoperta, fatta in un sottogruppo di pazienti che hanno partecipato  alla sperimentazione clinica, si è basata su studi immunologici condotti congiuntamente nei laboratori al The Neuro e l’Université de Montréal. I risultati di questo studio non solo mostrano i benefici clinici del trattamento BMT, ma  aprono  una finestra unica sui meccanismi delle cellule Th17 alla base delle ricadute nella SM, di pazienti con forma particolarmente aggressiva della malattia. Questa scoperta approfondisce la nostra comprensione della sclerosi multipla e potrebbe guidare lo sviluppo della medicina personalizzata, con un più favorevole profilo rischio / beneficio.

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