HomeSaluteL'incontinenza nelle donne legata a batteri nella vescica

L’incontinenza nelle donne legata a batteri nella vescica

Le donne con le forme più comuni di incontinenza urinaria hanno vari batteri nella loro vescica, secondo i dati presentati oggi dai ricercatori della Loyola University Chicago Stritch School of Medicine. I ricercatori hanno scoperto che questi batteri possono  differire in base al tipo di incontinenza.

Questi risultati sono stati presentati alla 34a Riunione Scientifica Annuale della American Society Uroginecologica a Las Vegas. Essi derivano da una ricerca della Loyola University volta ad identificare e caratterizzare i batteri urinari e come possono influenzare la salute delle vie urinarie e l’ incontinenza.

“La ricerca ha permesso di individuare preziose informazioni circa l’esistenza e la funzione dei batteri nelle basse vie urinarie delle donne”, ha spiegato Linda Brubaker, “queste informazioni possono aiutare a trattare in modo più efficace le donne i cui sintomi dell’incontinenza persistono nonostante valutazioni adeguata e cure mediche.”

Disturbi del tratto urinario inferiore, tra cui l’incontinenza, sono molto comuni nelle donne. L’incontinenza da sforzo (SUI) è la perdita di urina in seguito ad attività fisica o tosse, starnuti,ecc.. mentre l’ incontinenza urinaria da urgenza (UUI) è la necessità forte o improvvisa di urinare.

Questo studio ha analizzato i campioni di urina di donne con SUI, predominante SUI, UUI e UUI predominante. I volontari di ogni gruppo hanno contribuito con i loro campioni di urina cateterizzati. Ciascun campione di urina è stato analizzato in diversi modi: urinocoltura convenzionale, analisi colorazione di Gram e tecnologia avanzata – analisi di sequenziamento del DNA. I batteri in donne con UUI e predominante UUI erano facilmente distinguibili dai batteri nelle donne con SUI e predominante SUI.

“Anche se sono necessarie ulteriori ricerche, valutare il microbioma urinario può essere un utile strumento per caratterizzare le donne con incontinenza urinaria prima e dopo il trattamento, per curare meglio la loro condizione”, ha concluso il dottor Brubaker.

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