HomeSaluteGiornata Mondiale delle Malattie Rare 28 Febbraio 2022

Giornata Mondiale delle Malattie Rare 28 Febbraio 2022

(Giornata Mondiale Malattie Rare-Immagine Credit Public Domain).

La giornata delle malattie rare 2021 si celebra in tutto il mondo il 29 febbraio (il giorno più raro che capita ogni quattro anni) e quando manca, come quest’anno, il 28.

Tantissime le iniziative e gli eventi on line per celebrare la giornata e dare spazio alle esigenze dei malati rari e delle loro famiglie in questo periodo in cui la pandemia ha sconvolto le vite di tutti. Per questo è stata promossa l’iniziativa Accendiamo le luci sulle malattie rare”. I monumenti più rappresentativi di diverse città italiane si illuminano per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle problemi di chi vive con una malattia rara.

Anche l’Istituto Superiore di Sanità insieme ad altri 80 monumenti italiani  (e moltissimi altri nel mondo) sarà illuminato con i colori delle malattie rare.

UNIAMO FIMR onlus in qualità di co-creatore e coordinatore nazionale della Giornata, promossa a livello internazionale da EURORDIS (Rare Disease Europe), guida le iniziative in programma in tutta Italia.

Troppo spesso rarità è stata sinonimo di invisibilità. Difficile, infatti, che le malattie rare trovino spazio sui giornali, fatte salve le singole storie, clamorose, eccezionali ma proprio in quanto tali, percepite come staccate dalla cosiddetta vita “normale”. Invisibili, certi pazienti, persino a medici e ricercatori, non certo per indifferenza, ma per mancanza di conoscenze. Se di una malattia si sa poco o nulla, neanche il medico sa cosa fare, cosa prescrivere, a chi indirizzare. Per la ricerca poi è complicato indagare su patologie che, colpendo pochi, non sono di pubblico interesse (che poi così pochi non sono: almeno un milione in Italia, 30 milioni in Europa e 300 milioni in tutto il pianeta, ma bassa è la frequenza di ciascuna patologia) e vengono quindi trascurate dai finanziamenti. Per non parlare dei farmaci, la cui denominazione di “farmaci orfani” la dice lunga.

Vedi anche:La scoperta dei geni essenziali per la vita aiuta la ricerca sulle malattie rare

Tuttavia, da un pò di tempo, qualcosa è cambiato e il velo di invisibilità ha cominciato a squarciarsi: di malattie rare si parla di più, delle storie delle persone ma anche di studi che hanno per oggetto mutazioni genetiche e meccanismi molecolari individuati come potenziali responsabili di talune patologie; aumenta il numero di quelle che possono beneficiare della terapia genica; emergono dall’invisibilità bisogni, problemi, desideri dei pazienti. E, a volte, grazie all’assistenza socio-sanitaria, a leggi di civiltà e a una tecnologia sempre più “intelligente”, anche soluzioni o perlomeno aiuti concreti.

Tutto questo è frutto di un’aumentata consapevolezza che affonda le sue radici e si nutre di quella linfa preziosa che è l’operato instancabile delle Associazioni di pazienti e dei loro familiari. Da loro nasce un’attività di sensibilizzazione che non conosce sosta, che non perde occasione e che tocca l’apice nella celebrazione della Giornata delle Malattie Rare, quando in ogni parte del mondo – un centinaio i Paesi protagonisti – le Associazioni di pazienti, le Istituzioni, gli operatori sanitari, i ricercatori, i caregiver sono coinvolti nell’organizzazione di migliaia di eventi.

Un’occasione preziosa, giunta alla XIV edizione, che simbolicamente viene celebrata il 29 febbraio (il giorno più raro che capita ogni quattro anni) e quando manca, come quest’anno, il 28, in cui si uniscono le forze per portare l’attenzione di tutti sui malati rari e per promuovere azioni concrete per migliorarne la qualità di vita.

La pandemia da SARS-CoV-2, oltre ad aver provocato conseguenze molto gravi per la comunità delle persone con malattia rara quanto a continuità nell’assistenza e ad isolamento forzato, ha anche impedito molti degli eventi dal vivo, ma non fermerà quelli che saranno organizzati nel rispetto delle misure di contenimento previste in ogni Paese e quelli, numerosi, organizzati online.

Fisicamente distanti, dunque, ma uniti da un unico obiettivo: fare in modo che nessuno venga lasciato indietro, né dalla ricerca scientifica né dalle tutele sanitarie e sociali.

Fonte:Salute.Gov

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