HomeSaluteFentanil: danno cerebrale irreversibile nuova minaccia dalla inalazione

Fentanil: danno cerebrale irreversibile nuova minaccia dalla inalazione

Fentanil-Immagine:i medici avvertono di danni cerebrali irreversibili derivanti dall’inalazione di Fentanil, dopo un caso riportato nel BMJ Case Reports in cui un uomo ha sviluppato leucoencefalopatia tossica dopo aver sniffato il farmaco. (Concetto dell’artista.) Credito: SciTechDaily.com

È stata osservata leucoencefalopatia tossica con l’inalazione di eroina, ma questo è il primo caso segnalato da Fentanil.

“L’inalazione dell’oppioide sintetico Fentanil può causare danni cerebrali potenzialmente irreversibili (leucoencefalopatia tossica)”, avvertono i medici sulla rivista BMJ Case Reports, dopo aver trattato un uomo di mezza età trovato non responsivo nella sua camera d’albergo dopo aver sniffato il farmaco.

La leucoencefalopatia si riferisce all’infiammazione e al danno alla sostanza bianca del cervello, la rete di fibre nervose che consente lo scambio di informazioni e la comunicazione tra diverse aree della materia grigia del cervello.

Primo caso legato al Fentanil

“La leucoencefalopatia tossica è una sindrome neurologica improvvisa o di lunga durata, che è stata segnalata dopo l’inalazione di eroina. Ma questo è il primo caso segnalato associato al Fentanil“, affermano gli autori del rapporto. La condizione si manifesta con vari segni e sintomi, i più evidenti dei quali sono cambiamenti neurologici e comportamentali, che vanno dalla lieve confusione allo stupore, al coma e alla morte.

Le prospettive per le persone colpite dipendono generalmente dall’entità della lesione della sostanza bianca“, spiegano gli autori del rapporto, “alcune persone guariranno completamente, altre peggioreranno progressivamente“.

Presentazione clinica e diagnosi

In questo caso, l’uomo non aveva precedenti problemi di salute di rilievo ed era rimasto incosciente per un periodo di tempo sconosciuto nella sua camera d’albergo, dove su un tavolo vicino furono trovate pillole frantumate non identificate e un residuo bianco. All’arrivo in Ospedale non era in grado di rispondere alle domande o eseguire i comandi. Ha risposto agli stimoli del dolore alle gambe, ma non alle braccia.

Una scansione del cervello ha rivelato infiammazione e gonfiore della sostanza bianca, nonché lesioni cerebellari. Il cervelletto è la parte del cervello responsabile dell’andatura e dell’equilibrio. Il paziente è risultato negativo all’epilessia.

Uno screening farmacologico ha restituito risultati negativi, ma un test separato delle urine ha indicato un livello molto elevato di Fentanil, suggerendo una diagnosi di leucoencefalopatia tossica indotta dall’inalazione di Fentanil.

Trattamento e recupero notevole

Diciotto giorni dopo, il paziente era ancora costretto a letto e necessitava ancora di alimentazione tramite sonda. Gli sono stati somministrati diversi farmaci per trattare l’incontinenza urinaria, il danno renale, il deterioramento cognitivo, la sospetta astinenza da oppioidi, il dolore e l’agitazione e la polmonite. Dopo 26 giorni è stato dimesso in una struttura riabilitativa e dopo un altro mese è tornato a casa con il supporto della fisioterapia ambulatoriale e della terapia occupazionale. Meno di un anno dopo il ricovero in Ospedale si era completamente ripreso ed era tornato a lavorare a tempo pieno.

Commentando l’incidente, l’uomo descrive la sua guarigione come “miracolosa”, aggiungendo: “All’inizio sembrava che avrei avuto bisogno di cure 24 ore su 24 dopo essere stato dimesso, ma mi sono concentrato e ho lavorato duro durante la mia sessione di terapia ed ero determinato a non andarmene”.

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Conclusione e raccomandazioni

Esprimendo gratitudine a tutti gli operatori sanitari che non solo gli hanno salvato la vita, ma gli hanno permesso di tornare alla vita che aveva prima, dice: “Mi pento spesso di ciò che ho fatto a me stesso, a mia moglie e alla mia famiglia”.

Gli autori del rapporto concludono: “Questo caso illustra la necessità di includere il Fentanil negli screening farmacologici di routine delle urine per un’identificazione precoce e una gestione appropriata“.

Fonte:BMJ Case Reports CP

 

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