HomeSaluteCervello e sistema nervosoSonno: dormire, forse per dimenticare?

Sonno: dormire, forse per dimenticare?

Il dibattito sulla scienza del sonno è andato avanti per una generazione. Persone e altri animali si ammalano e muoiono se sono privati ​​del sonno, ma perché il sonno è così essenziale?

Gli psichiatri Chiara Cirelli e Giulio Tononi del Wisconsin Center for Sleep and Consciousness hanno proposto la “ipotesi dell’ omeostasi sinaptica” (SHY) nel 2003. Questa ipotesi sostiene che il sonno è il prezzo che paghiamo perchè i cervelli siano plastici e in grado di continuare ad imparare cose nuove.

( Vedi anche:Il cervello è ancora connesso durante il sonno non-REM).

Alcuni anni fa, dopo uno sforzo di ricerca di quattro anni, i ricercatori sono stati in grado di mostrare prove dirette della loro teoria.

Il risultato, pubblicato a febbraio 2017 su Science, ha offerto una prova visiva diretta di SHY. Cirelli, una Prof.ssa della School of Medicine e Public Health dell’Università del Wisconsin, ha approfondito la ricerca ieri (17 febbraio 2018) alla riunione annuale dell’Associazione americana per l’avanzamento della scienza.

Immagini sorprendenti al microscopio elettronico del cervello dei topi suggeriscono ciò che accade nel nostro cervello ogni giorno: le nostre sinapsi – le giunzioni tra le cellule nervose – diventano forti e grandi durante la stimolazione del giorno, per poi ridursi di quasi il 20 percento mentre dormiamo, per creare spazio per una maggiore crescita e apprendimento il giorno successivo.

Una grande squadra di ricercatori ha utilizzato un microscopio elettronico a scansione per fotografare, ricostruire e analizzare due aree della corteccia cerebrale del cervello di topo e sono stati in grado di ricostruire 6.920 sinapsi e misurare le loro dimensioni.

Il team, deliberatamente, non sapeva se stesse analizzando le cellule cerebrali di un topo ben riposato o di uno che era stato sveglio. Quando alla fine i ricercatori hanno “recuperato il codice” e correlarono le misurazioni con la quantità di sonno dei topi durante le sei-otto ore prima che l’immagine fosse scattata, hanno scoperto che alcune ore di sonno portavano in media ad una diminuzione del 18% delle dimensione delle sinapsiQuesti cambiamenti si sono verificati in entrambe le aree della corteccia cerebrale ed erano proporzionali alla dimensione delle sinapsi.

Questa ricerca è stata rafforzata da uno studio della Johns Hopkins University che ha analizzato le proteine ​​del cervello per confermare anche la previsione di SHY che lo scopo del sonno è quello di ridimensionare le sinapsi.

Per Cirelli, lo studio è stato un grande azzardo che ha dato i suoi frutti.  Attualmente il suo laboratorio sta esaminando nuove aree del cervello e il cervello di giovani topi per capire il ruolo che il sonno svolge nello sviluppo del cervello.

Fonte: EurekAlert

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