HomeSaluteCervello e sistema nervosoIl cervello è ancora "connesso" durante il sonno non-REM

Il cervello è ancora “connesso” durante il sonno non-REM

Quando dormiamo, il nostro organismo attraversa diverse fasi del sonno, tuttavia il cervello rimane interconnesso durante il sonno non-REM, cosa che si pensava non dovesse accadere. La scoperta, di un team europeo di ricercatori, ha permesso anche di analizzare le basi scientifiche della coscienza, un campo sempre più importante delle neuroscienze.

“Durante la notte si verificano diversi cicli del sonno della durata di 90-100 minuti caratterizzati dal passaggio attraverso vari stadi del sonno e la fase REM. Le fasi di sonno REM, della durata di circa 15 minuti, sono caratterizzate da sogni intensi e da movimenti oculari ritmici e rapidi”.

Durante la notte, è normale sperimentare quattro o cinque cicli completi, ciascuno della durata di circa novanta minuti.

( Vedi anche: Come il sonno favorisce la formazione di memorie).

Vari studi hanno dimostrato che la comunicazione tra diverse aree della corteccia cerebrale viene interrotta durante il sonno non-REM e anche quando un paziente è sotto anestesia, a causa della perdita di coscienza.

“Si pensava che il cervello si fosse disconnesso durante il sonno non-REM e che le singole aree non potessero più comunicare efficacemente”, ha detto Umberto Olcese, ricercatore dello Swammerdam Institute for Life Sciences dell’Università di Amsterdam (Paesi Bassi).

Olcese e il resto del gruppo di ricerca (che ha coinvolto i ricercatori del progetto CANON europeo  guidato dal Prof. Cyriel Pennartz, che partecipa al progetto europeo European Brain) hanno scoperto che non tutte le forme di comunicazione all’interno della corteccia cerebrale sono perse durante il sonno non-REM. Nello specifico, le correlazioni sono preservate tra i neuroni situati all’interno di singole regioni e tra alcune subpopolazioni di neuroni situati in diverse aree cerebrali.

Per raggiungere queste conclusioni, pubblicate sul ” The Journal of Neuroscience “, i ricercatori hanno studiato come il cervello regola le connessioni neuronali della neocorteccia e nell’ippocampo dei ratti.

Progressi nello studio della coscienza

In una seconda indagine pubblicata nella stessa rivista, un team di investigatori del progetto Human Brain e del progetto CANON ha analizzato lo stato della coscienza da una prospettiva neuroscientifica.

Sebbene storicamente questo concetto sia stato studiato da un punto di vista filosofico, gli esperti hanno esaminato vari studi scientifici che riflettono l’importanza di una corretta comunicazione tra aree corticali nel processo.

“La ricerca neuroscientifica sulla coscienza, guidata da nuovi metodi e progressi teorici, dovrebbe essere sempre più solida e accettata, dal momento che i progressi scientifici e clinici di rilievo, stanno iniziando ad essere compiuti”, hanno sottolineato gli autori.

Fonte: The Journal of Neuroscience

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