HomeSalutePelleAutotrapianto di melanociti per curare la vitiligine

Autotrapianto di melanociti per curare la vitiligine

La vitiligine è una dermatosi comune ad andamento cronico e progressivo, caratterizzata da macchie cutanee carenti o prive di pigmento melanico. E’ una malattia non contagiosa ad eziologia quasi sicuramente autoimmune, ma di origine sconosciuta anche se si sospetta sia ereditaria e genetica.

L’ Istituto Dermatologico San Gallicano, nel dipartimento di Fotodermatologia diretto dal Professor Giovanni Leone, ha avviato la sperimentazione di una nuova tecnica, un trapianto autologo di melanociti che può essere effettuato in una sola seduta e che in tre mesi fa scomparire la vitiligine.

La tecnica francese, messa a punto a Bordeaux dal medico Gauthier, è stata presentata a Roma il 27/28 Febbraio, dagli specialisti del San Gallicano di Roma all’87esimoCcongresso della Societa’ Italiana i Dermatologia (Sidemast).

” Il trapianto autologo di melanociti può essere effettuato in ambulatorio in soli 20 minuti. Grazie ad un Kit, è possibile generare da un piccolo prelievo di cute, una sospensione contenente tutte le cellule necesarie per la ripigmentazione”, ha spiegato Aldo Di Carlo, Direttore Scientifico dell’Istituto.

” Si tratta di una sospensione di cellule di melanociti e cheratinociti, prelevate da un lembo molto piccolo di pelle sana, non affetta dalla malattia. Queste cellule vengono ricavate in laboratorio dalla sezione cutanea e reiniettate con una siringa dotata di un ago speciale nelle zone prive di melanina. Le nuove cellule attecchiscono e restituiscono il colore alla pelle nel giro di 3 mesi, dopo averle stimolate con diverse sedute di fototerapia”.

La velocità di risposta dopo il trapianto è di circa un mese e mezzo, periodo in cui comincia a ricomparire la pigmentazione.

Il trapianto autologo di sospensione di cellule epidermiche nelle lesioni depigmentate della vitiligine, sembra offrire ottimi risultati con una ripigmentazione totale in più dell’80% dei casi. Tuttavia, non tutti i soggetti affetti dalla condizione possono sottoporsi al trapianto. Il requisito principale è che la condizione sia stabile, ossia che non ci sia nè comparsa di nuove macchie, nè un allargamento delle macchie esistenti.

“Va sottolineato che il trapianto non è una cura, ma riesce a coprire gran parte delle macchie bianche della pelle. E’ importante selezionare i pazienti  altrimenti le macchie possono ricomparire causando un danno psicologico al paziente”,  spiega Mauro Picardo, Direttore del Laboratorio di Fisiopatologia Cutanea e Centro di Ricerca Metabolomica.

” Tutti i pazienti sono stati operati questo anno ed e’ la prima volta che la tecnica viene praticata in Italia, ma anche i risultati internazionali ne confermano il successo. Le zone trattate nel nostro ospedale sono quelle del viso, del collo e del tronco. Attualmente la stiamo sperimentando anche sulle mani, l’area piu’ difficile da trattare e piu’ resistente’, ha concluso il Prof.Di Carlo.

La sperimentazione è stat realizzata in collaborazione con la Ghent University Hospital Belgium e all’University Hospital Center di Bordeaux-France.

I Italia, i primi 10 casi di trapianto cellulare autologo per l’eliminazione dle macchie da vitiligine.

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