HomeSaluteTumoriUna minoranza di cellule guida lo sviluppo dei tumori neuroendocrini del pancreas

Una minoranza di cellule guida lo sviluppo dei tumori neuroendocrini del pancreas

Una nuova ricerca dimostra che una piccola minoranza di cellule tumorali nei tumori neuroendocrini del pancreas, contribuiscono alla crescita complessiva e metastasi del tumore. Questa scoperta è stata fatta da un gruppo di ricerca dell’Università di Lund, in collaborazione con i ricercatori della Karolinska Institutet, in Svezia.

I risultati sono di fondamentale importanza biologica per la comprensione delle diverse funzioni delle cellule tumorali e sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PNAS .

Il cancro emerge quando mutazioni e altre alterazioni genetiche riescono a spegnere il sistema di controllo che può normalmente essere trovato nelle nostre cellule. In precedenza si credeva che tutte le cellule tumorali in un tumore, avevano lo stesso potenziale di crescita e metastatizzare, ma recenti studi dimostrano che i tumori sono composti da diversi tipi di cellule tumorali con differenti alterazioni genetiche.

“Il fatto che ci sono tanti diversi tipi di cellule all’interno di un singolo tumore potrebbe spiegare il motivo per cui solo alcune cellule tumorali sono in grado di metastatizzare e perché alcuni pazienti hanno recidive della malattia tumorale, pur avendo subito un trattamento estensivo”, spiega il Professor Kristian Pietras del Dipartimento di Medicina presso l’Università di Lund.

“I tumori neuroendocrini sono tumori rari per lo più benigni che causano talvolta la produzione eccessiva di alcuni ormoni (soprattutto insulina o gastrina). In questi casi i tumori sono spesso molto piccoli e il quadro clinico è dominato dai disturbi legati alla aumentata produzione di ormoni. Altre volte questi tumori non producono alcun ormone, e vengono pertanto definiti “non-secernenti”: in questi casi possono divenire anche molto voluminosi. Le forme maligne sono più rare e si distinguono in carcinomi ben differenziati (meno aggressivi) e carcinomi scarsamente differenziati.

Sintomi
Se il tumore endocrino produce ormoni, i disturbi riferiti dal paziente dipenderanno da quale ormone viene prodotto in eccesso. Nel caso il tumore produca insulina (insulinoma) il paziente manifesta crisi da carenza di zucchero nel sangue (ipoglicemia), con possibile perdita di conoscenza o anche attacchi di tipo epilettico. Nel caso produca gastrina (gastronoma) esiste invece un eccesso di produzione di succhi gastrici acidi da parte dello stomaco, con conseguente formazione di ulcere nello stomaco e nel duodeno.
I tumori non-secernenti possono essere riscontrati per caso, nel corso di ecografie o TAC eseguite per altri motivi, oppure, quando sono di grandi dimensioni, possono manifestarsi con i seguenti sintomi:

  • dolore, in genere non molto intenso, riferito come un peso alla parte alta dell’addome
  • nausea o vomito, se la il tumore comprime lo stomaco o il duodeno;
  • ittero (cioè un colore giallo della cute e degli occhi), se il tumore comprime il coledoco”.

Nel loro studio, il gruppo di ricerca ha dimostrato che nei tumori neuroendocrini del pancreas, una piccola minoranza di cellule tumorali contribuiscono in modo significativo alla crescita complessiva del tumore.

“Queste cellule tumorali rappresentano meno dell’uno per cento di tutte le cellule del tumore, eppure essenzialmente controllano la capacità del tumore di crescere e metastatizzare”, dice Eliane Cortez, Dottorando presso il Dipartimento di Medicina dell’ Università di Lund e autore principale dello studio.

Un tipo di proteina (PDGFD) viene secreto dai vasi sanguigni del tumore e invia segnali ad un recettore (PDGFRβ) situato sulla superficie di una piccola percentuale di cellule tumorali. A sua volta, questa minoranza di cellule tumorali secernono fattori di crescita con conseguente crescita di altre cellule all’interno del tumore. Attraverso una sperimentazione animale con i topi, i ricercatori hanno disattivato la proteina PDGFD ottenendo una drastica riduzione della crescita complessiva del tumore anche se la strategia ha avuto un impatto diretto solo su una piccola percentuale di cellule tumorali. La via di segnale PDGFD attraverso il recettore PDGFRβ è stata precedentemente descritta in altri tessuti e tumori, ma mai in questo tipo di cancro.

“E’ stato anche molto interessante per noi scoprire che le prime metastasi contenevano quasi esclusivamente cellule tumorali con PDGFRβ sulla superficie, il che suggerisce che questa cellula ha una funzione importante quando si tratta di preparare e promuovere le metastasi delle cellule tumorali in altri organi”, spiega Eliane Cortez.

La scoperta è di fondamentale importanza biologica perché aumenta la comprensione di come un tumore è composto da diversi tipi di cellule tumorali con funzioni diverse. Per capire il livello di aggressività di un tumore, è importante descrivere accuratamente la struttura,  anche delle più piccole popolazioni di cellule tumorali che possono avere un forte impatto sulla crescita complessiva del tumore.

“Abbiamo verificato il controllo della crescita delle cellule tumorali negli esseri umani. Ora, il passo successivo è quello di esaminare la minoranza di cellule che guidano il tumore in studi più ampi per vedere come queste cellule rispondono al trattamento”, conclude Kristian Pietras.

Fonte: http://www.pnas.org/content/early/2016/01/27/1509384113

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