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Scoperto potenziale biomarker per l’emicrania epoisodica

L’emicrania episodica colpisce molte persone, ma la condizione rimane poco compresa. Tuttavia, un team di ricercatori ritiene che aver scoperto un nuovo biomarcatore nel sangue, per l’emicrania episodica. Allo stato attuale, non esiste una cura assoluta per l’emicrania.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera l’emicrania una delle 20 malattie disabilitanti nella maggior parte del mondo.
Per lo studio, i ricercatori hanno valutato i livelli di lipidi nel sangue di 52 donne che hanno sperimentato l’emicrania episodica, con 36 partecipanti di controllo.

I risultati dello studio, pubblicati in Neurology, potrebbero avere implicazioni per la diagnosi e il trattamento dell’emicrania episodica.

“Anche se sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati iniziali, la possibilità di scoprire un nuovo biomarcatore per l’emicrania è emozionante”, riferisce l’autore dello studio il Dottor B. Lee Peterlin, della Scuola Johns Hopkins University of Medicine a Baltimora.

L’emicrania episodica si verifica quando un individuo ha meno di 15 giorni di cefalea nel corso di un mese. In confronto, gli individui con emicrania cronica hanno 15 o più giorni di cefalea al mese.

L’emicrania può avere un impatto significativo sulla salute pubblica. Le persone che soffrono di emicranie hanno più probabilità di avere la depressione, ansia, disturbi del sonno e stanchezza.

 

Livelli di ceramide totali associati al rischio di emicrania episodica

Per lo studio, i ricercatori hanno effettuato esami neurologici su un gruppo di 52 donne che erano state diagnosticate con emicrania episodica e che sperimentavano una media di 5/6 giorni di cefalea al mese. Accanto a loro, i ricercatori hanno anche esaminato 36 donne come gruppo di controllo che non soffrivano della condizione.

I ricercatori hanno misurato l’indice di massa corporea (BIM) di ogni partecipante e hanno prelevato campioni di sangue. I campioni di sangue sono stati analizzati per un gruppo specifico di lipidi che sono noti per regolare l’infiammazione nel cervello.

Tra le donne con emicrania episodica, i ricercatori hanno trovato che i livelli totali di ceramidi erano diminuiti rispetto alle donne del gruppo di controllo.

In media, le persone con emicrania episodica aveva circa 6.000 nanogrammi per millilitro di ceramidi totale nel sangue, rispetto ai circa 10.500 nanogrammi per millilitro nel sangue dei partecipanti di controllo.

Durante la sperimentazione i ricercatori hanno scoperto che quando i livelli di ceramide totali sono aumentati, il rischio complessivo di sviluppare l’emicrania è diminuito. I ricercatori hanno anche scoperto che altri due lipidi erano collegati ad un aumento del rischio di emicrania. Questi lipidi appartenevano a un tipo chiamato sfingomielina (SPH).

Per controllare i loro risultati, i ricercatori hanno analizzato il sangue di 14 partecipanti. In tal modo, sono stati in grado di prevedere con precisione, quali campioni apparteneva ai partecipanti con emicrania episodica e quali apparteneva ai partecipanti di controllo.

Nonostante alcune limitazioni, il Dr. Karl Ekbom, del Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia, ritiene che questo studio potrebbe essere molto significativo, se i risultati saranno replicati.

“Questo studio è un contributo molto importante alla nostra comprensione delle basi dell’ emicrania e può avere effetti di ampia portata nella diagnosi e nel trattamento della condizione se i risultati saranno replicati in altri studi”, scrive il ricercatore, in un editoriale che accompagna lo studio.

Fonte: http://www.medicalnewstoday.com/articles/299165.php

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