HomeSaluteVirus e parassitiScoperta una piccola molecola che combatte la tubercolosi resistente ai farmaci

Scoperta una piccola molecola che combatte la tubercolosi resistente ai farmaci

In un nuovo studio gli scienziati hanno segnalato come una piccola molecola combatte la tubercolosi resistente ai farmaci, senza effetti collaterali.

La tuborcolosi è un’infezione causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis. Può diffondersi a qualsiasi organo del corpo, ma più comunemente attacca i polmoni. Secondo l’OMS, 9 milioni di persone in tutto il mondo si sono ammalate di tubercolosi, nel 2013 e 1,5 milioni sono morte a causa della malattia.

Sebbene la condizione è curabile e prevenibile, la minaccia di forme farmaco-resistenti del batterio, rappresenta una forte preoccupazione per la salute globale. L’uso improprio di antibiotici ha portato a nuovi ceppi di tubercolosi resistenti a duedei  più potenti farmaci usati per il suo trattamento: isoniazide e rifampicina.

Ora, i riucercatori dell’Università della Georgia (UGA) ad Atene, hanno sviluppato una molecola che può essere usata come trattamento per la tubercolosi multirestente, che non può essere curata con i farmaci convenzionali.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Journal Bioorganic and Medicinal Chemistry Letters .

Il Dottor Vasu Nair, Direttore del Center for Drug Discovery a UGA, dice: ” La tubercolosi multifarmaco resistente si sta diffondendo rapidamente in molte parti del mondo. C’è una grande necessità di nuove terapie e pensiamo che il nostro laboratorio abbia sviluppato un candidato forte che sconvolge i passi fondamentali nel processo di riproduzione del batterio”.

Come in molti organismi viventi, i processi che mantengono le cellule dei batteri come M. tuberculosis vive e funzionanti, si basano su tre grandi molecole: DNA, RNA e proteine. I ricercatori sono stati attratti da una particolare molecola o enzima che aiuta il batterio della tubercolosi a produrre RNA chiamati RNA polimerasi o RNAP. Senza questa molecola il batterio non è in grado di produrre proteine di cui ha bisogno per sopravvivere. Il team ha sviluppato un composto che interrompe il processo attraverso il quale il batterio produce RNAP. Il composto che i ricercatori riferiscono come “composto2” nel loro articolo, è una piccola molecola che si lega a specifici aminoacidi e magnesio, nelle cellule batteriche.

Il farmaco ha il potenziale di combattere anche l’HIV

Il Dr Nair spiega che il farmaco arresta la crescita e la riproduzione di M. tuberculosis, impedendo così la diffusione dell’infezione e aggiunge: ” Ancora più importante è che il composto mostra bassi livelli di tossicità, il che significa che non è dannoso per il corpo”. I ricercatori hanno anche fatto numerosi test sulle cellule umane per verificare l’emivita della molecola ed i risultati si sono dimostrati molto promettenti: ” L’emivita del composto va un po’ oltre le 14 ore e tutte le tracce del farmaco saranno liquidate attraverso le normali funzioni corporee”.

Il team è rimasto sorpreso, nello svolgimento dei primi test sul farmaco, dalle forti proprietà anti-HIV che esso ha dimostrato. Questo potrebbe aprire la strada a terapie combinate in cui il farmaco affronta più di una malattia allo stesso tempo. Il fatto che il farmaco affronta sia la tubersolosi che l’HIV, rappresenta una prospettiva molto interessante perchè il rischio di sviluppare la tubercolosi è 26/31 volte più alto nelle persone con infezione da HIV, secondo l’OMS.

I ricercatori dell’UGA sono ora alla ricerca di partner commerciali per lo svilppo del farmaco.

Fonte:

A novel molecule with notable activity against multi-drug resistant tuberculosis, Vasu Nair, et al., Bioorg. Med. Chem. Lett., doi:10.1016/j.bmcl.2015.01.050, published online 28 January 2015, abstract.

University of Georgia news release, accessed 25 February 2015.

WHO, Tuberculosis, accessed 25 February 2015.

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