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Intolleranza alimentare: cause , sintomi e diagnosi

L’intolleranza alimentare, nota anche come ipersensibilità alimentare non IgE mediata o non allergica ipersensibilità alimentare, si riferisce alla difficoltà di digerire alcuni alimenti. È importante notare che l’intolleranza alimentare è diversa dall’  allergia alimentare.

L’allergia alimentare attiva il sistema immunitario, mentre le intolleranze alimentari no.

Gli alimenti più comunemente associati alle intolleranze alimentari sono prodotti lattiero-caseari, i cereali che contengono glutine e gli alimenti che causano l’accumulo di gas intestinale, come i fagioli e cavolo.

I sintomi di intolleranza alimentare

Può essere difficile determinare se il paziente ha un’ intolleranza alimentare o  un’allergia perché spesso segni e sintomi si sovrappongono. Tuttavia, quando si tratta di un’allergia, anche piccole quantità di cibo provocano i sintomi, come nel caso delle arachidi, secondo James Li, MD, Ph .D., specialista di allergie della Mayo Clinic.

Nelle intolleranze alimentari di solito piccole quantità di alimenti non hanno alcun effetto e per una verifica, si possono anche controllare immunoglobuline E (IgE anticorpi).

Un sintomo è qualcosa che il malato si sente e descrive, come le dolore o disagio, mentre un segno è qualcosa che gli altri sono in grado di rilevare, come ad esempio una eruzione cutanea.

I sintomi di intolleranza alimentare in genere impiegano più tempo ad emergere, rispetto alle allergie alimentari.

L’esordio dei sintomi si verifica in genere diverse ore dopo l’ingestione del cibo incriminato e i sintomi possono persistere per diverse ore o giorni. In alcuni casi i sintomi possono persistere anche per 48 ore.

Alcune persone sono intolleranti a diversi gruppi di alimenti e questo rende più difficile per i medici, determinare se potrebbe trattarsi di  una malattia cronica o intolleranza alimentare. Identificare quali alimenti sono responsabili delle intolleranze alimentari richiede molto tempo.

Secondo l’ Autorità alimentare australiana, i seguenti sintomi sono i più comuni nelle intolleranze alimentari:

  • gonfiore
  • emicrania
  • mal di testa
  • tosse
  • naso che cola
  • mal di stomaco
  • intestino irritabile
  • orticaria

Le cause delle intolleranze alimentari

Ci possono essere molte cause delle intolleranze alimentari, tra cui:

1) L’assenza di un enzima

Gli enzimi sono necessari per digerire i cibi. Se alcuni di questi enzimi sono mancanti o insufficienti, una corretta digestione può essere compromessa.

Le persone che sono intolleranti al lattosio non hanno abbastanza lattasi, un enzima che scompone lo zucchero del latte (lattosio) in molecole più piccole che il corpo può abbattere ulteriormente e assorbire attraverso l’intestino. Il lattosio che non può essere assorbito attraverso la parete intestinale, rimane nel tubo digerente e può provocare spasmi, mal di stomaco, gonfiore, diarrea e gas.

Le persone con allergia alle proteine del latte hanno sintomi simili a quelle con intolleranza al lattosio questo è il motivo per cui gli individui intolleranti al lattosio sono comunemente mal diagnosticato come allergici.

Ricercatori del Mary Bridge Children’s Hospital and Health Center in Tacoma, WA, USA, hanno scoperto che l’intolleranza al fruttosio è comune nei bambini con ricorrenti dolori addominali.

Quasi tutti gli alimenti necessitano di un enzima per una corretta digestione. Secondo la Britisch Allergy Foundation, deficit enzimatici sono le cause più comuni di intolleranza alimentare.

2) Sostanze chimiche causano intolleranze alimentari

Alcune sostanze chimiche presenti negli alimenti e bevande possono causare intolleranza alimentare, comprese le ammine in alcuni formaggi e caffeina nel caffè, tè e cioccolato. Alcune persone sono più sensibili a queste sostanze chimiche rispetto ad altre.

3) Le tossine possono causare intolleranze alimentari

Alcuni alimenti hanno sostanze chimiche che possono avere un effetto tossico sugli esseri umani, causando diarrea, nausea e vomito. Nei fagioli poco cotti sono presenti le aflatossine che possono causare problemi digestivi estremamente spiacevoli. I fagioli ben cotti invece, non hanno questa tossina. Quindi, le persone possono avere in alcuni casi reazioni di intolleranza dopo un pasto a base di fagioli e in altri no.

4) Presenza di istamina in alcuni alimenti

Alcuni alimenti, come il pesce, possono avere un accumulo di istamina se non conservato correttamente. Molte persone sono particolarmente sensibili a questa istamina presente in natura e sviluppano eruzioni cutanee, crampi addominali, diarrea, vomito e nausea.Spesso, i sintomi sono simili all’anafilassi (una reazione allergica forte).

5) Salicilati presenti in molti alimenti

Il salicilato causa intolleranza. La sensibilità al salicilato si verifica quando qualcuno reagisce alle normali quantità di salicilato ingerito. I salicilati sono derivati dell’acido salicilico e si trovano naturalmente nelle piante come meccanismo di difesa contro batteri nocivi, funghi, insetti e malattie.

Gli agrumi hanno alti livelli di salicilati

i salicilati si trovano in molti alimenti. La maggior parte di noi può consumare alimenti contenenti salicilato, senza effetti negativi, ma in un certo numero di persone si sviluppano i sintomi dopo aver mangiato grandi quantità. Le persone intolleranti al salicilato dovrebbero evitare cibi ad alto contenuto di salicilati.

I salicilati sono presenti nella maggior parte degli alimenti di origine vegetale, tra cui  frutta e verdura, spezie, erbe, tè e additivi aromatici. L’aroma alla menta, la salsa di pomodoro, i frutti di bosco e gli agrumi hanno livelli particolarmente elevati di salicilati. Gli alimenti trasformati con additivi aromatici sono di solito ad alto contenuto di salicilati.

Gli additivi alimentari sono le cause più comuni di intolleranza alimentare

L’intolleranza agli additivi alimentari rappresenta un problema in costante crescita nel corso degli ultimi trent’anni, perché sempre più alimenti contengono additivi.

Gli additivi alimentari sono utilizzati per esaltare i sapori, rendere gli alimenti più attraenti nell’aspetto e aumentare la loro conservabilità.

Esempi di additivi alimentari includono:

  • antiossidanti
  • coloranti artificiali
  • aromi artificiali
  • emulsionanti
  • esaltatori di sapidità
  • conservanti
  • dolcificanti

Delle migliaia di additivi utilizzati nell’industria alimentare, un numero relativamente piccolo si pensa possa causare problemi.

I seguenti additivi alimentari sono noti per causare reazioni avverse nelle persone:

  • Nitrati – noti per causare prurito ed eruzioni cutanee. Le carni trasformate sono generalmente ad alto contenuto di nitrati e nitriti.
  • MSG (glutammato monosodico) – usato come esaltatore di sapidità. Noto per causare mal di testa.
  • Solfiti – utilizzati come un conservante del cibo. Comunemente utilizzato nei vini. Uno studio tedesco ha riscontrato che circail 7% delle persone ha un’intolleranza al vino.
  • Alcuni coloranti – soprattutto carminio (rosso) e annatto (giallo).

Come viene diagnosticata un’intolleranza alimentare?

Non è facile determinare inizialmente se qualcuno ha un’intolleranza alimentare o un’allergia alimentare perché i segni ed i sintomi spesso si sovrappongono. Alcuni modelli nei sintomi possono aiutare un professionista sanitario a distinguere tra le due condizioni. Nella stragrande maggioranza dei casi, i sintomi di intolleranza alimentare impiegano molto più tempo delle allergie alimentari a comparire.

I pazienti sono invitati a tenere un diario e scrivere quali alimenti hanno consumato, quali sono i sintomi  e quando sono apparsi. I dati nel diario possono aiutare il medico ad identificare quali alimenti stanno causando reazioni avverse e quali trattamenti utilizzare.

I medici raccomandano comunemente un test cutaneo per esaminare le reazioni alle sostanze.

Oltre all’ intolleranza al lattosio e alla celiachia, non esiste un test preciso, affidabile e convalidato per identificare intolleranze alimentari. Il miglior strumento diagnostico è una dieta di esclusione, nota anche come dieta diagnostica.

In una tipica dieta esclusione il cibo sospetto viene rimosso dalla dieta per un periodo determinato, di solito da due settimane ad alcuni mesi. Se durante questo periodo le reazioni avverse si risolvono, diventa più probabile che sia stato individuato il responsabile delle intolleranze. Questo può essere ulteriormente confermato se il cibo viene poi reintrodotto e i sintomi ricompaiono.

Il medico può raccomandare un test cutaneo e / o un esame del sangue per escludere un’allergia alimentare:

  • Test cutaneo – questo test determina la reazione del paziente ad un determinato alimento. I prick test non sono affidabili al 100%.
  • Esame del sangue – questo test misura i livelli di IgE (immunoglobuline E) anticorpi. Questi test non sono affidabili al 100%

Nell’intolleranza alimentare, a differenza delle allergie alimentari, ci sono diversi segni e sintomi che si verificano allo stesso tempo che possono essere generali e non specifici, rendendo la diagnosi difficile.

Il miglior trattamento corrente per l’ intolleranza alimentare è evitare alcuni cibi o mangiarli meno spesso e in piccole quantità.

Fonte:Medicalnews

 

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