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Identificata una proteina chiave legata all’invecchiamento

L’invecchiamento è un drammatico problema di salute pubblica che incide pesantemente negli attuali cambiamenti demografici: la percentuale di persone con età di 60 anni e più nella popolazione mondiale quasi raddoppierà entro il 2050. In questo contesto, una nuova scoperta ha appena ampliato le conoscenze scientifiche relative all’invecchiamento. I ricercatori del Dipartimento di biologia delle cellule staminali e dello sviluppo dell’Institut Pasteur hanno fatto luce sui meccanismi della senescenza, identificando una proteina chiave associata all’invecchiamento.

Attualmente, la maggior parte delle persone anziane muore per malattie non trasmissibili come malattie cardiache, cancro e diabete, piuttosto che malattie infettive o parassitarie, anche nei paesi in via di sviluppo. Pertanto, l’invecchiamento è un grave problema di salute pubblica e l’Istituto Pasteur si impegna a svolgere un ruolo di primo piano nella ricerca in questo settore.

Una migliore comprensione dei meccanismi fondamentali che portano all’invecchiamento aprirà la strada a un invecchiamento in definitiva più sano, che rappresenta una delle principali questioni socioeconomiche per i prossimi decenni.

Vedi anche, La Metformina, farmaco per il diabete favorisce un sano invecchiamento.

Identificazione di una proteina chiave legata all’invecchiamento

La senescenza, che è un processo che limita la proliferazione delle cellule in risposta a vari tipi di stress, è stata associata all’invecchiamento. L’accumulo di cellule senescenti nei tessuti può contribuire alla degenerazione degli organi e alle malattie legate all’età. Di conseguenza, la clearance di queste cellule è stata associata a un invecchiamento più lento e una maggiore durata della salute nei modelli animali.

Gli scienziati dell’Institut Pasteur e del CNRS hanno dimostrato che l’esaurimento progressivo di una proteina spinge le cellule proliferanti, all’invecchiamento irreversibile. Inoltre, tale esaurimento è un fattore scatenante molto precoce e quindi un fattore determinante dell’invecchiamento cellulare o della senescenza.

Questo fattore, chiamato CSB, è coinvolto nella sindrome di Cockayne, una malattia che colpisce circa una persona ogni 200.000 nei paesi europei. L‘assenza della proteina CSB o la sua disfunzione causano invecchiamento precoce, fotosensibilità, disturbi neurologici progressivi e deficit cognitivo nei pazienti con sindrome di Cockayne.

“In precedenza avevamo dimostrato che l’assenza o la compromissione di CSB è anche responsabile della disfunzione dei mitocondri, la centrale elettrica delle cellule”, afferma la Dott.ssa Miria Ricchetti, capo del team Stability of Nuclear and Mitochondrial DNA within the Stem Cells and Development Unit at the Institut Pasteur. “Questo nuovo studio rivela le stesse alterazioni della senescenza replicativa, un processo strettamente legato all’invecchiamento fisiologico” afferma la Dr.ssa Ricchetti.

L’importanza della presente scoperta è che mostra che un fattore che è stato considerato stabile nelle cellule normali viene invece progressivamente esaurito quando proliferano. Quando ciò accade, la cellula è irrimediabilmente introdotta nel vicolo cieco della senescenza.

Fonte, Nature

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