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Chemioterapia di nuova generazione più efficace per il trattamento del cancro alla prostata

Il cancro alla prostata rappresenta la seconda causa di morte per cancro negli uomini. Attualmente una sola classe di chemioterapici chiamati taxani è efficace contro la malattia.

Uno studio, pubblicato il 17 gennaio in Clinical Cancer Research, dimostra che un membro della famiglia dei Taxani chiamato Cabazitaxel, un farmaco già approvato dalla FDA, ha proprietà che potrebbero rendere il trattamento del cancro alla prostata più efficace per alcuni pazienti. I ricercatori hanno anche trovato un marcatore genomico che potrebbe aiutare i medici ad identificare i pazienti che potrebbero beneficiare maggiormente di Cabazitaxel.

” E’ stato sorprendente scoprire che le funzioni di Cabazitaxel sono diverse rispetto a Docetaxel, nell’uccidere le cellule tumorali, anche se entrambi appartengono alla famiglia dei Taxani”, dice  l’autore senior Karen Knudsen, Ph.D., Direttore ad interim della Sidney Kimmel Cancer Center e Professore di Biologia alla Sidney Kimmel Medical College dell Thomas Jefferson University.

Per anni, Docetaxel è stato l’unico chemioterapico efficace per il trattamento del cancro alla prostata in pazienti che non rispondono alla terapia ormonale.

I ricercatori hanno dimostrato che Cabazitaxel ha funzionato meglio di Docetaxel in linee cellulari umane di cancro alla prostata resistente al trattamento ormonale, sia in termini di rallentamento della crescita tumorale che nella capacità di uccidere le cellule tumorali.

L’analisi dei geni tumorali colpiti dai due farmaci ha dimostrato che Cabazitaxel ha un effetto maggiore sulla divisione e regolazione della cromatina cellulare che aiuta il DNA a controllare i geni in uso e decidere quando utilizzarli, mentre Docetaxel ha effetto sulla trascrizione e riparazione del DNA. ” Questa differenza di meccanismo suggerisce che dovremmo trattare i due farmaci meno come membri della stessa famiglia e più come due distinte terapie che possono avere diversi benefici per alcuni pazienti”, ha precisato Renée de Leeuw, un ricercatore post-dottorato nel dipartimento di biologia del cancro alla Thomas Jefferson University.

Per verificare la loro ipotesi, i ricercatori hanno utilizzato un modello animale della malattia umana e tumori rimossi da pazienti, in corso di prostatectomia radicale. I tumori sono stati coltivati su una spugna di gelatina 3D e due porzioni dello stesso tumore sono state trattate, una con Cabazitaxel ed una con Docetaxel.

Lo studio ha incluso leader in Urologia, Oncologia Medica e Radioterapia Oncologica, come il Dott. Leonard Gomella, W. Kevin Kelly e Adam Dicker.

Il team di ricerca ha anche scoperto un marcatore molecolare che potrebbe aiutare ad identificare i pazienti con maggiore possibilità di trarre beneficio dal trattamento con Cabazitaxel.

I ricercatori stanno verificando la loro ipotesi in uno studio clinico di fase II e attualmente stanno reclutando i pazienti.

Fonte: http://www.eurekalert.org/pub_releases/2015-02/tju-nsr021115.php

 

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