HomeSaluteAlcolismo: una proteina collegata alla "fame", implicata

Alcolismo: una proteina collegata alla “fame”, implicata

I ricercatori dello Scripps Research Institute (USA),hanno scoperto nuovi collegamenti tra una proteina che controlla la fame e le cellule cerebrali coinvolte nello sviluppo dell’alcolismo. La scoperta indica nuove possibilità per la progettazione di farmaci per curare la dipendenza dall’alcolismo. Il nuovo studio, pubblicato on line sulla rivista Neuropsycopharmacology, si concentra sulla gretina peptide, nota per stimolare l’appetito.” Questo è il primo studio per identificare gli effetti della grelina sui neuroni, in una regione del cervello chiamata nucleo centrale dell’amigdala” ha affermato la Prof.ssa Marisa Roberto, autore della ricerca. L’eccesso di alcol causa circa il 4% di decessi all’anno, nel mondo. La regione del cervello nota come nucleo centrale dell’amigdala è una regione chiave nella trascrizione alla dipendenza da alcol. : favorisce un cambiamento biologico che offre la sensazione piacevole nel consumo di alcol. Gli scienziati hanno testato gli effetti della gralina in questa regione del cervello. La gralina è un peptide noto per stimolare l’appetito attraverso la sua azione su un recettore chiamato GHSR1A, nella regione dell’ipotalamo. I ricercatori hanno dimostrato che i difetti  sia del gene gralina che del recettore GHSR1A, sono associati a gravi casi di alcolismo, in modello animale. Inoltre, i pazienti alcolisti, hanno livelli più elevati del peptide gralina, rispetto ai non alcolisti. Il team ha dimostrato nello studio,  che GHSR1A è presente nei neuroni nel nucleo centrale dell’amigdala, nel cervello dei ratti. Utilizzando tecniche di registrazione  intracellulari, il team ha poi misurato come la forza delle sinapsi GABAergiche ( l’area tra i neuroni che trasmettono neurotrasmettitore inibitore GABA) è cambiata quando la grelina è stata applicata.  Con ulteriori test, gli scienziati hanno stabilito che molto probabilmente ciò è dovuto alla aumentata liberazione del neurotrasmettitore GABA. Nel set finale di esperimenti, i ricercatori hanno esaminato i neuroni di ratti  alcol dipendenti e di controllo, quando sono state utilizzati sia la gradina che l’etanolo. Nel  primo caso gli scienziati hanno utilizzati gralina seguita da etanolo. Ciò ha comportato un aumento ancora più forte nelle risposte nei neuroni GABAergici.  Tuttavia, quando gli scienziati hanno utilizzato prima etanolo e poi gralina, la trasmissione GABAergica non è ulteriormente aumentata. Questo suggerisce che la gradina può potenziare gli effetti  dell’alcol nel nucleo centrale dell’amigdala. ” E’ importante” ha dichiarato Roberto” sottolineare che vi è un segnale tonico gralina in caso di esposizione ad etanolo, sia cronica che acuta. Se riuscissimo a bloccare l’attività di gralina in questa sezione del cervello, forse si potrebbe attenuare o addirittura spegnere, il desiderio degli alcolisti di far uso di alcol”.

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