HomeSaluteDiabeteNuovo potenziale candidato per il trattamento della retinopatia diabetica

Nuovo potenziale candidato per il trattamento della retinopatia diabetica

Immagine: Public Domain

La retinopatia diabetica è una delle principali complicanze vascolari del diabete di tipo 2 e la causa più comune di deterioramento visivo negli adulti. Un nuovo studio pubblicato sull’American Journal of Pathology da Elsevier, riporta l’efficacia di un possibile candidato al trattamento che ha mostrato effetti antinfiammatori e neuroprotettivi della retina e del nervo ottico nella retinopatia causata dal diabete di tipo 2, in un modello di topo diabetico.

La retinopatia diabetica è causata da un danno ai vasi sanguigni del tessuto sensibile alla luce nella parte posteriore dell’occhio. La causa è di solito attribuita a glicemia alta (iperglicemia), ma diversi studi hanno dimostrato che l’infiammazione è anche un fattore importante nella progressione del disturbo.

Vedi anche: Identificato nuovo possibile trattamento per la retinopatia diabetica

L’infiammazione provoca neurodegenerazione e anomalie microvascolari nella retina. La neurodegenerazione retinica diabetica può verificarsi prima dell’insorgenza di anomalie microvascolari cliniche della retina diabetica. Pertanto, le terapie per la neurodegenerazione possono fornire una nuova strategia d’intervento nel periodo tra la diagnosi del diabete di tipo 2 e l’insorgenza della retinopatia diabetica manifestata clinicamente”.  Jin A. Choi, PhD Study Lead Investigator, Department of Ophthalmology and Visual Science, Elsevi e altri ricercatori del Dip., hanno analizzato e confrontato gli effetti antinfiammatori e neuroprotettivi dell’agonista del recettore del GLP-1, Lixisenatide nella retina e nel nervo ottico in un modello murino di diabete di tipo 2.

Lixisenatide è un farmaco “incretinomimetico” cioè un agonista selettivo del recettore dell’ormone GLP1 (glucagon-like peptide 1), un ormone prodotto dall’intestino che stimola la secrezione di insulina e inibisce la secrezione di glucagone da parte del pancreas. 

Lixisenatide stimola la secrezione di insulina quando il glucosio nel sangue aumenta, ma non in caso di glicemia normale, limitando così il rischio di ipoglicemia. Parallelamente viene soppressa la secrezione di glucagone (ormone che aumenta la glicemia). In caso di ipoglicemia, però, la secrezione di glucagone è conservata.
Lixisenatide rallenta anche lo svuotamento gastrico riducendo conseguentemente la velocità con la quale il glucosio derivante dal cibo compare in circolo. Il farmaco si somministra con penne preriempite mediante iniezione sottocutanee.

 Dopo otto settimane di trattamento, la neuroinfiammazione causata dal diabete di tipo 2 è stata significativamente ridotta nelle retine e nei nervi ottici di topi trattati con GLP-1RA (analoghi del recettore per il GLP-1 ‘GLP-1RA’) rispetto alle retine di topi non trattati. “Questo studio può fornire una possibile strategia terapeutica per prevenire il deterioramento visivo usando GLP-1RA nella retinopatia diabetica di tipo 2 precoce“, ha osservato il primo autore Yeon Woong Chung, MD, Dipartimento di oftalmologia e scienze visive, St. Vincent’s Hospital, College of Medicine, Università Cattolica della Corea, Seoul, Repubblica di Corea.  “Le cellule gangliari della retina iniziano a morire anche prima che si verifichino cambiamenti clinici come emorragie nella retinopatia diabetica”, ha commentato il Dott. Choi. “Pertanto, per una migliore prognosi visiva, dobbiamo concentrarci sul trattamento della retina nel diabete di tipo 2 precoce prima dell’inizio clinico della retinopatia diabetica. Il gruppo di topi diabetici nel nostro studio che sono stati trattati con GLP-1RA ha mostrato una riduzione significativa della morte cellulare rispetto a quelli con trattamento insulinico “.

Fonte: NewsMedical

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