HomeSaluteMalattie mentali: possibile trattamento con analoghi non allucinogeni di LSD e psilocibina

Malattie mentali: possibile trattamento con analoghi non allucinogeni di LSD e psilocibina

Un team combinato di ricercatori dello Shanghai Institute of Biochemistry and Cell Biology e dell’iHuman Institute della ShanghaiTech University ha creato analoghi non allucinogeni dell’LSD e della psilocibina per il possibile trattamento delle malattie mentali. Nel loro articolo pubblicato sulla rivista Science, il gruppo descrive gli analoghi che hanno creato e come hanno agito nei topi.

Negli ultimi anni, gli scienziati hanno scoperto che alcuni allucinogeni, come l’LSD e la psilocibina, possono fornire sollievo ai pazienti che soffrono di depressione cronica e altre malattie mentali come il disturbo da stress post-traumatico. Gli scienziati hanno quindi esaminato più da vicino gli allucinogeni per trovare i meccanismi che forniscono sollievo a chi soffre di depressione e, se possibile, per determinare se gli effetti allucinogeni di tali farmaci sono necessari per il trattamento.

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In questo nuovo sforzo, i ricercatori hanno esaminato da vicino sia l’LSD che la psilocibina utilizzando la cristallografia a raggi X e sono stati in grado di determinarne le conformazioni quando si legano al recettore neurale 5-HT 2A R. Hanno scoperto che entrambe le molecole potrebbero legarsi a 5-HT 2A R in due modi, risultando in conformazioni uniche. Hanno quindi creato composti che si legherebbero a 5-HT 2A R nel tipo secondario di legame che hanno scoperto.

I ricercatori hanno somministrato i composti a topi che erano stressati fino alla depressione essendo appesi per la coda o costretti a nuotare per lunghi periodi. Per verificare se i topi stessero sperimentando effetti allucinogeni, i ricercatori hanno usato il twitch test. Ricerche precedenti hanno dimostrato che quando ai topi vengono somministrati allucinogeni, le loro teste si contraggono in un modo unico. E per verificare se i sintomi della depressione si attenuavano, hanno osservato se i topi erano impegnati in attività che avevano smesso di fare durante la depressione. I ricercatori non hanno riscontrato contrazioni della testa e hanno notato un rinnovato interesse per le normali attività. Suggeriscono che il loro lavoro rappresenti un buon punto di partenza per lo sviluppo di analoghi non allucinogeni per il trattamento di malattie mentali.

Fonte:Science

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