HomeSaluteCuore e circolazioneL'emicrania può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari

L’emicrania può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari

Precedenti ricerche hanno dimostrato che l’emicrania è un fattore di rischio per l’ictus. Un recente studio ha invece dimostrato che l’emicrania potrebbe essere un fattore di rischio anche per le malattie cardiovascolari.

Le donne sono colpite tre o quattro volte più degli uomini. Insieme al mal di testa, molte persone sperimentano anche la cosiddetta “aura” che si verifica, prima, durante o dopo un attacco di emicrania e causa sintomi come la visione di luci lampeggianti o di punti oscuri, confusione e perdita di equilibrio.

Anche se è noto che l’emicrania ha una componente vascolare, non si è ancora esattamente compreso perché c’è un legame tra emicrania ed ictus.

Una nuova ricerca pubblicata su BMJ, ha indagato il potenziale collegamento tra emicrania ed eventi cardiovascolari.

I ricercatori, in collaborazione con gli scienziati della Germania e Stati Uniti, hanno analizzato i dati di 115.451 donne nello studio “Health Study II Nurses” che è durato trent’anni, dal 1981 al 2011. All’inizio dello studio le donne, di età compresa tra i 25/42 anni, non avevano avuto episodi di angina o altre malattie cardiovascolari. A circa il 15 per cento delle donne era stata diagnosticata l’emicrania. All’inizio dello studio 17.531 donne hanno avuto eventi di emicrania. Nel corso del follow-up 1.329 donne hanno avuto eventi cardiovascolari e 223 morti sono state registrate per malattie cardiovascolari. Anche dopo aver escluso possibili variabili, le donne con emicrania hanno mostrato un aumentato rischio di eventi cardiovascolari tra cui infarto, angina, procedure di rivascolarizzazione coronarica e ictus.

Gli autori concludono:
” Questi risultati dimostrano che l’emicrania dovrebbe essere considerata un importante marker del rischio di malattia cardiovascolare, almeno nelle donne”. Nel complesso, il rischio di malattia cardiovascolare e ictus è risultato del 50% più alto nelle donne che soffrivano di emicrania, indipendentemente dall’età.

Il team di ricerca, guidato dal Prof.Tobias Kurt, ha anche scoperto che l’emicrania era associata ad un più alto rischio di mortalità cardiovascolare. Anche dopo aggiustamenti per variabili confondenti come fumo, terapia ormonale post-menopausa, ipertensione e uso di contraccettivi, le percentuali rilevate venivano confermate.

Lo studio presenta alcuni limiti: il team ha utilizzato solo i dati provenienti dalle donne, anche se i ricercatori presumono che i risultati sarebbero stati uguali per gli uomini. Anche se i risultati di questa ricerca non devono essere motivo di allarme, gli autori concordano sul fatto che è il momento di aggiungere l’emicrania alla lista dei marker per il rischio cardiovascolare.Ulteriori studi dovrebbero verificare se la gravità dell’emicrania e la presenza di aura, modificano il livello di rischio cardiovascolare.

Sarà anche importante capire come l’emicrania interagisce con altri fattori di rischio come il fumo e l’obesità e valutare se i farmaci che trattano i sintomi del’emicrania potrebbero ridurre il rischio di eventi cardiovascolari.

Fonte: Source: Kuth T, Winter A, Eliassen A, et al. Migraine and Risk of Cardiovascular Disease in Women: Prospective Cohort Study. The BMJ. 2016.

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