HomeSaluteIgiene eccessiva responsabile delle allergie respiratorie dei neonati

Igiene eccessiva responsabile delle allergie respiratorie dei neonati

L’igiene eccessiva potrebbe spiegare l’aumento notevole negli ultimi decenni dei casi di asma e altre allergie nei paesi industrializzati, secondo una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Immunity.

I ricercatori dell’Università dell’Alabama a Birmingham hanno suggerito un meccanismo che supporta l’ipotesi igienica, identificato in un modello murino di asma. Hanno scoperto che rispetto ai topi adulti, per evitare di sviluppare reazioni asmatiche agli acari della polvere domestica i neonati hanno bisogno di un’esposizione più elevata a un’endotossina batterica chiamata lipopolisaccaride microbico o LPS (microbial lipopolysaccharide). 

In assenza di alti livelli di LPS, i topi neonati hanno infatti sviluppato una malattia allergica delle vie aeree dopo un’esposizione ripetuta agli allergeni degli acari della polvere domestica e l’intervallo di suscettibilità alla malattia corrispondeva nei topi a una età equivalente a quella dei neonati e dei lattanti nell’uomo.

Vedi anche, Scoperto il recettore che protegge dalle allergie e dall’ asma.

I ricercatori hanno scoperto inoltre, che la quantità di LPS necessaria per prevenire l’asma indotta dagli acari della polvere era molto diversa tra topi molto giovani e topi adulti. Mentre una dose bassa era sufficiente per prevenire l’asma negli adulti, i neonati necessitavano di una quantità 10 volte più elevata.

I ricercatori hanno effettuato diversi esperimenti per svelare il meccanismo alla base.
 
Le risposte immunitarie implicano una complicata catena di contatti tra le cellule immunitarie, la migrazione di alcune di esse in tutto l’organismo e una rete intricata di interazioni tra cellule tramite citochine, molecole proteiche di segnalazione che interagiscono con i recettori cellulari. 

L’evento finale è l’attivazione delle cellule T naïve in cellule T helper 2 patogene, responsabili dell’infiammazione nelle vie aeree. I ricercatori hanno però scoperto che le diverse risposte di neonati e adulti a LPS non erano dovute a una differenza tra le loro cellule T, ma a un processo che si verificava a monte. 

Nei topi adulti sottoposti a HDM e a una bassa dose di LPS, un rapido aumento della produzione di TNF-α causava una sovraregolazione del fattore di trascrizione T-bet nelle cellule dendritiche migratorie (cellule immunitarie che processano gli antigeni degli allergeni o dei microrganismi infettivi e li presentano alle cellule T) e la produzione di interleuchina-12, un composto di segnalazione. Questa inibiva la differenziazione delle cellule T naïve in cellule T helper 2 infiammatorie e preveniva una successiva risposta allergica patogena. 

Al contrario, nelle stesse condizioni di esposizione, le cellule dendritiche migratorie dei topi neonati non presentavano una sovraregolazione del T-bet e la produzione di interleuchina-12, favorendo la formazione di cellule T helper 2 patogene. 

(Bachus H et al. Immunity. Jan 15, 2019. Volume 50. Issue 1 P225-240.E4)

«Nel complesso i nostri dati dimostrano che LPS previene le risposte allergiche T helper 2-dipendenti con soglie diverse negli adulti e nei neonati, e che durante l’infanzia è necessario che nella polvere aerodispersa vi sia un alto contenuto di LPS perché le vie aeree non sviluppino una malattia allergica», hanno concluso gli autori. «I nostri risultati forniscono un meccanismo plausibile alla base della maggiore suscettibilità all’infiammazione allergica delle vie aeree che si osserva nei bambini cresciuti in ambienti super-puliti e sterilizzati».

Fonte, Immunity

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