HomeSaluteDiabeteDiabete e rischio di malattia renale

Diabete e rischio di malattia renale

(Diabete e insufficienza renale-Immagine Credit Public Domain).

Livelli elevati di tre proteine ​​circolanti aiutano a proteggere dall’insufficienza renale nel diabete, secondo i ricercatori HMS del Joslin Diabetes Center e i loro colleghi dell’industria e del mondo accademico.

I risultati potrebbero fornire biomarcatori utili per rilevare l’avanzamento del rischio di malattia renale nelle persone con diabete e fornire la base per future terapie contro la progressione della malattia renale allo stadio terminale, la fase più grave e avanzata della malattia renale diabetica.

I ricercatori hanno utilizzato piattaforme proteomiche ad alto rendimento per profilare i livelli di poco più di 1.000 proteine ​​in campioni di plasma da una biobanca di pazienti che erano stati trattati al Joslin. Tutti i campioni provenivano da pazienti con diabete e funzionalità renale moderatamente compromessa. I campioni sono stati separati in due coorti: individui con diabete di tipo 1 e individui con diabete di tipo 2. I pazienti, la maggior parte dei quali erano bianchi, erano stati seguiti da 7 a 15 anni. L’obiettivo era identificare quali proteine ​​erano elevate in individui con un declino lento o minimo della funzione renale durante il periodo di follow-up.

Vedi anche:Diabete: un farmaco controlla insulina e infiammazione

Gli scienziati hanno scoperto tre proteine ​​associate alla protezione contro il declino della funzione renale nel diabete: il fattore di crescita dei fibroblasti 20, l’angiopoietina-1 e il membro della superfamiglia del ligando del fattore di necrosi tumorale 12. Livelli elevati di ciascuna proteina erano collegati indipendentemente a una riduzione delle probabilità di declino progressivo del rene e progressione verso la malattia renale allo stadio terminale. L’effetto combinato di avere livelli elevati di tutte e tre le proteine ​​si è tradotto in un rischio molto basso di malattia renale grave.

I ricercatori stanno sviluppando protocolli per misurare i livelli delle proteine ​​protettive in contesti clinici, sperando che le analisi vengano utilizzate per identificare i pazienti a rischio di progressione verso la malattia renale allo stadio terminale.

Fonte: Harvard Medicine

Newsletter

Tutti i contenuti di medimagazine ogni giorno sulla tua mail

Articoli correlati

In primo piano