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Cancro al seno nuovo tecnica di imaging ‘rileva sottotipi e risposta al trattamento’

Una nuova tecnica di imaging ottico, testata su topi , è in grado di identificare i sottotipi del cancro al seno precisamente, nonché la risposta al trattamento, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Cancer Research .

Lo studio è stato condotto da ricercatori  della Vanderbilt University del Tennessee.

I ricercatori spiegano che l’attività metabolica per produrre energia è alterata nelle cellule tumorali. L’attività metabolica nelle cellule tumorali cambia in seguito a trattamento con farmaci antitumorali. Il team ha deciso di vedere se questi cambiamenti possono essere rilevati utilizzando OMI, una nuova tecnica di imaging ottico. La tecnica riesce a rilevare le differenze metaboliche tra le cellule tumorali e la loro risposta alla terapia…

I ricercatori hanno analizzato cellule normali e tumorali al microscopio e scoperto che la tecnica OMI mostrava “segnali distinti” per entrambi i tipi cellulari.

Inoltre, OMI è stato anche in grado di distinguere tra  recettore estrogeno-positivi, recettore estrogeno-negativi, HER2-positivo e le cellule del cancro al seno HER2-negativi.

Risposta ai farmaci rilevata 2 giorni dopo la prima dose

I ricercatori hanno poi monitorato l’effetto di trastuzumab – un anticorpo anti-HER2 – su tre linee cellulari di cancro al seno  che rispondono in modo diverso al farmaco.

I risultati hanno mostrato una significativa riduzione del rapporto redox di cellule farmaco-sensibili ai trattamenti, ma i rapporti erano inalterati nelle cellule resistenti.

Il team ha poi cresciuto tumori al seno umani in topi vivi e trattato alcuni dei topi con trastuzumab.

Utilizzando la tecnica OMI sui topi, i ricercatori hanno potuto vedere una differenza di risposta tra i tumori che erano sensibili al farmaco e quelli che erano resistenti, due giorni dopo la somministrazione della prima dose del farmaco.

I ricercatori notano che in confronto, la tecnica di imaging standard – FDG-PET – non è stata in grado di misurare le differenze di risposta, in tutto l’esperimento completo di 12 giorni.

Alex Walsh, un dottorando del Dipartimento di Ingegneria Biomedica presso la Vanderbilt University e autore dello studio, dice:

“Abbiamo dimostrato che l’ imaging ottico metabolico permette veloce, sensibile e precisa misurazione dell’azione dei farmaci”.

“Speriamo di sviluppare un metodo di screening ad alto rendimento per predire il trattamento farmacologico ottimale per ogni paziente”.

 

Fonte comunicato stampa della American Association for Cancer Research, 15 ottobre 2013

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