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I farmaci antifiammatori possono aumentare il rischio di tromboembolismo venoso

 Gli utenti di farmaci anti-infiammatori non-steroidei ( FANS)  hanno un aumento del rischio di tromboemboembolismo venoso, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Rheumatology .

I farmaci antinfiammatori non steroidi vengono utilizzati per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione. Milioni di persone assumono FANS per i problemi muscolo-scheletrici, distorsioni, stiramenti, mal di testa, mal di schiena, mestruazioni dolorose, così come per le condizioni croniche come l’artrite ed il lupus .

Fino ad oggi, l’evidenza di un legame tra uso di FANS e il tromboembolismo venoso, è stata limitata.

I FANS – compresi i farmaci come l’aspirina , ibuprofene (Advil, Motrin), naproxene (Aleve) e celecoxib (Celebrex) – sono noti per essere associati con i seguenti effetti indesiderati:

  • Problemi di stomaco quali sanguinamento, ulcera e mal di stomaco
  • Alta pressione sanguigna
  • Ritenzione di liquidi (che causa gonfiore,ad esempio ialle gambe, piedi, caviglie e mani)
  • Problemi renali
  • Problemi di cuore
  • Eruzioni cutanee

Alcuni studi precedenti hanno collegato un aumentato del rischio di tromboemboembolismo venoso (TEV) – una condizione che include sia la trombosi venosa profonda che l’embolia polmonare – con l’uso di FANS, ma la prova scientifica di ciò era limitata.

Per il nuovo studio, i ricercatori del Bassett Medical Center, New York, hanno eseguito una revisione sistematica e una meta-analisi degli studi osservazionali disponibili per valutare il rischio di TEV in utenti e non utenti di FANS.

I ricercatori hanno confrontato uno studio di coorte e cinque studi osservazionali, che includevano un totale di 21.401 eventi di tromboembolismo venoso. Essi hanno scoperto che gli utenti di FANS avevano un aumento del rischio di tromboembolismo venoso di 1,8 volte rispetto ai partecipanti allo studio che non hanno utilizzato FANS.

“Questa è la prima revisione sistematica e meta-analisi di studi osservazionali pubblicati che valuta il rischio di TEV tra gli utenti di farmaci antinfiammatori”, dice l’autore dello studio Patompong Ungprasert.

“Ci sono alcune limitazioni tuttavia, in questo studio, poichè tutti i farmaci antinfiammatori sono stati valutati come un unico gruppo, ma non tutti i singoli FANS aumentano il rischio di tromboembolismo venoso”.

“I nostri risultati mostrano un aumento statisticamente significativo del rischio di tromboembolismo venoso tra gli utenti di farmaci antinfiammatori.

Perché i FANS possono aumentare il rischio di tromboembolismo venoso?

L’aumento del rischio è legato alla inibizione della COX-2 che porta a uno squilibrio trombossano-prostaciclina. ( La cicloossigenasi COX-1 presente nelle piastrine genera il trombossano A2 che stimola l’aggregabilità piastrinica e la vasocostrizione.
Dalla parte dell’endotelio abbiamo le COX-2 che producono prostaciclina, che inibisce l’aggregazione piastrinica e la vasocostrizione. Sembrerebbe che l’impiego selettivo di inibitori della COX-2 sia associato anche ad un maggior numero di infarti miocardici).
I medici devono essere consapevoli di questa associazione ed i FANS devono essere prescritti con cautela, specialmente nei pazienti già ad un elevato rischio di tromboembolismo venoso”.

Fonte: Oxford University Press news release, accessed on 23 September 2014 via AlphaGalileo.

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