HomeSaluteTumoriNuovo biomarker potrebbe migliorare la diagnosi di glioma

Nuovo biomarker potrebbe migliorare la diagnosi di glioma

I ricercatori hanno identificato un gene chiamato SHOX2 la cui espressione alta predice la scarsa sopravvivenza nel medio-grande glioma, un tipo comune di cancro al cervello. La scoperta, se confermata in ulteriori studi, potrebbe aiutare i medici a selezionare il miglior trattamento per i pazienti affetti dalla condizione.

Lo studio, pubblicato da un team dell’ Università del Texas Southwestern Medical Center a Dallas in EBioMedicine, rivela come i ricercatori hanno identificato il potere prognostico del gene SHOX2.

Ci sono molti tipi di tumori del cervello e del sistema nervoso. Essi sorgono in diversi tipi di cellule e in diverse parti del cervello e del midollo spinale.

I segni e sintomi dipendono dalla dimensione del tumore, dalla velocità con cui crescono e dall’età del paziente.

Negli Stati Uniti, le stime per il 2016 indicano che ci saranno circa 24.000 nuovi casi di tumori del cervello e del sistema nervoso, che rappresentano l’ 1,4 per cento di tutti i nuovi casi di cancro. Circa il 34 per cento dei pazienti sopravvive 5 anni o più dopo la diagnosi.

I gliomi sono tumori che iniziano nelle cellule gliali che compongono il tessuto di sostegno del cervello. Essi rappresentano il 27 per cento di tutti i tumori cerebrali e l’80 per cento di tutti i tumori maligni.

La crescita dei gliomi può essere rapida, media o lenta. Questi tumori non metastatizzano nè si diffondono ad altre parti del corpo. I pazienti con gliomi comunemente hanno esperienza di debolezza, mal di testa, convulsioni o problemi di visione.

Gli attuali trattamenti per il glioma sono molto più sofisticati di quanto lo fossero decenni fa, quando le terapie aggressive non miglioravano la sopravvivenza o la qualità della vita dei pazienti e spesso comportavano significativi effetti collaterali.

Oggi sappiamo molto di più sulla biologia e genetica dei gliomi ed i medici hanno molte più possibilità di scegliere i trattamenti che riducono al minimo gli effetti collaterali e massimizzano l’efficacia.

L’ espressione di SHOX2 è il miglior biomarker corrente per la diagnosi del glioma

A seconda del tipo di glioma, le opzioni di trattamento comprendono la chirurgia, la chemioterapia, la radioterapia e le sperimentazioni cliniche. La chirurgia è comune come primo passo di trattamento, mentre la chemioterapia e la radioterapia sono più spesso utilizzate per il trattamento di tumori ad alto grado.

Un fattore importante nella scelta del trattamento per i singoli pazienti affetti da glioma è conoscere il loro stato di probabile sopravvivenza.

Nell’articolo, i ricercatori spiegano come un tipo di glioma chiamato “glioma diffuso” ha “molte variabile” che rendono difficile prevedere i corsi clinici.

La difficoltà di prevedere la probabilità di sopravvivenza di questi pazienti è ulteriormente complicata dal fatto che la classificazione  dell’analisi del tessuto varia da osservatore a osservatore.

Tuttavia, vi è un biomarker – un gene chiamato IDH – il cui stato di mutazione è un potente predittore di sopravvivenza in pazienti con questo tipo di glioma.

Per il loro studio, i ricercatori hanno analizzato dati provenienti da diverse ricerche a livello di genoma che avevano indagato la prognosi di sopravvivenza nei gliomi diffusi, con una particolare attenzione al gene SHOX2.

L’autore senior dello studio, Adi Gazdar, Prof. di Patologia, spiega:

“L’ espressione di SHOX2 – in combinazione con mutazioni IDH o altri biomarker – ha aiutato a identificare i gruppi di pazienti con una buona prognosi, nonostante altri biomarcatori avessero previsto una prognosi infausta. I nostri risultati sono basati su un’analisi di studi precedentemente pubblicati. Essi dovranno essere confermati in studi prospettici e il loro contributo clinico e modalità di utilizzo restano da determinare”.

Fonte: EBIO MEDICINE

Newsletter

Tutti i contenuti di medimagazine ogni giorno sulla tua mail

Articoli correlati

In primo piano