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Vicini ad una terapia genica per l’emofilia

I ricercatori del The Children’s Hospital di Philadelphia, hanno identificato una proteina umana mutante che ha mostrato risultati promettenti per il trattamento dell’emofilia, una malattia emorragica ereditaria.

Pubblicato sulla rivista Blood, lo studio rivela come la proteina chiamata FIX- Padova, ha ridotto i sintomi dell’emofia in tre cani con  forme gravi della malattia.

L’emofilia è una condizione causata dalla mutazione di un gene responsabile della produzione di proteine necessarie per la normale coagulazione del sangue, chiamate fattori di coagulazione. Come risultato, le persone con emofilia sono a rischio di sanguinamento anche per banali lesioni. Nella maggior parte dei casi, alla base dell’emofilia c’è una mutazione genetica del cromosoma sessuale X, trasmessa dai genitori ai figli. La malattia colpisce soprattutto i maschi. Più basso è il livello di un certo fattore di coagulazione, più grave è il disturbo.

La ricerca di nuovi trattamenti per l’emofilia

La forma più comune di trattamento per l’emofilia è una terapia sostitutiva per cui un paziente viene sottoposto ad infusione endovenosa di fattori di coagulazione al fine di contribuire a sostituire quelli che sono bassi o mancanti. Tuttavia, questo trattamento presenta significative difficoltà: i pazienti con più grave emofilia hanno bisogno di sedute frequenti, mentre altri pazienti possono sviluppare anticorpi che attaccano e uccidono i fattori di coagulazione prima che abbiano la possibilità di lavorare.

Per molti anni i ricercatori hanno indagato l’uso della terapia genica come opzione di trattamento alternativo per l’emofilia.

Una strategia di terapia genica che ha mostrato qualche promessa, consiste nell’iniettare ai pazienti, dei vettori- virus non disease- che trasportano sequenze di DNA che contengono un codice genetico che permette la produzione di fattori di coagulazione. Tuttavia le sperimentazioni iniziali di questa tecnica hanno solevato alcune preoccupazioni. I vettori sembrano innescare una forte risposta immunitaria e maggiore è la dose vettoriale, più forte è la risposta immunitaria.

In questo ultimo studio, condotto dal Dr. Valder R. Arruda, specialista di ematologia del The Children’s Hospital of Philadelphia (CHOP), i ricercatpori hanno cercato di sviluppare una tecnica che fornisce dosi vettoriali inferiori, ma una efficace produzione di fattori di coagulazione.

A tal proposito, la proteina FIX Padova ha alleviato i sintomi dell’emofilia, senza attivare una risposta immunitaria.

Nel 2009, il Dr Arruba e colleghi si sono imbattuti in un uomo italiano con trombosi, una condizione causata da un’eccessiva coagulazione nei vasi sanguigni. I ricercatori hanno scoperto che la condizione di quest’uomo è stata innescata da una mutazione nel fattore IX (FIX) di coagulazione. I ricercatori hanno spiegato che tutte le mutazioni FIX precedentemente identificate, avevano un ruolo nello sviluppo dell’emofilia, ma questa mutazione chiamata FIX-Padova ( città natale dell’uomo affetto da trombosi), svolge un ruolo opposto. La sua capacità di coagulazione è 8/12 volte maggiore di quella dei normali geni FIX e questo lo rende un potenziale candidato per la terapia genica nei pazienti con emofilia.

Per verificare la potenzialità del farmaco e la possibilità di utilizzare una dose vettoriale inferiore, i ricercatori hanno trattato con FIX/ Padova tre cani affetti dalla forma più grave di emofilia B, simile a quella degli esseri umani.

Solo uno dei cani possedeva anticorpi inibitori prima del trattamento, essendo già stato esposto a fattori di coagulazione. I due cani che non avevano anticorpi inibitori, hanno dimostrato un miglioramento significativo della condizione, solo dopo una settimana e non hanno mostrato episodi emorragici per un massimo di due anni.

Il cane che aveva anticorpi preesistenti ha mostrato anche un miglioramneto significativo dopo il trattamento con FIX Padova. Inoltre, gli anticorpi che il cane aveva, sono statii sradicati dal trattamento, cosa che i ricercatori diocono di non aver mai visto prima in un modello animale.

Il team ha anche testato FIX-Padova su modelli murini della malattia, ottenendo gli stessi risultati.

Commentando i risultati, il Dr Arruda dice: ” I nostri risultati possono fornire un nuovo approccio alla terapia genica per l’emofilia e forse anche per altre malattie che hanno complicazioni simili, da anticorpi inibitori”.

Un trial clinico è già in corso per FIX- Padova. I ricercatori della University of North Carolina a Chapel Hill, stanno testando l’efficacia e la sicurezza della terapia genica in pazienti adulti affetti da emofilia B.

Fonte AAV liver expression of FIX-Padua prevents and eradicates FIX inhibitor without increasing thrombogenicity in hemophilia B dogs and mice, Valder R. Arruda, et al., Blood, doi: http://dx.doi.org/10.1182/blood-2014-07-588194, published online 5 March 2015.

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