HomeSaluteOssa e muscoliStudio sui vermi fa sperare in un rallentamento del declino muscolare

Studio sui vermi fa sperare in un rallentamento del declino muscolare

Il declino muscolare causato dall’invecchiamento e da alcune malattie, potrebbe essere drasticamente rallentato fermando una reazione a catena che danneggia le cellule, come dimostra una nuova ricerca.

Lo studio ha rivelato i passaggi precedentemente sconosciuti con i quali la disfunzione dei mitocondri – i cosiddetti “powerhouse” delle cellule – danneggia la salute dei muscoli e porta all’atrofia.

Il gruppo di ricerca, proveniente dalle Università di Exeter e Nottingham (Regno Unito) e dalla Tohoku University in Giappone, ha dimostrato che l’inibizione delle varie fasi di questo processo ha soppresso l’ atrofia muscolare.

Vedi anche, Bassi livelli di vitamina D influenzano la massa muscolare e la funzione nel tempo.

La ricerca è stata condotta su una specie di verme chiamato Caenorhabditis elegans, recentemente utilizzato in uno studio sui muscoli dalla Stazione Spaziale Internazionale, perché le sue cellule muscolari sono simili a quelle degli umani.

“La disfunzione mitocondriale è una caratteristica chiave di molte malattie muscolari, ma i trattamenti sono attualmente limitati”, ha detto il Dott. Timothy Etheridge, dell’Università di Exeter.

La nostra ricerca dimostra che la disfunzione mitocondriale provoca l’accumulo di calcio nelle cellule, che a sua volta attiva enzimi che degradano il collagene che è vitale per dare struttura all’esterno delle cellule, quindi la degradazione del collagene destabilizza i muscoli. In questo studio, abbiamo usato farmaci sperimentali per inibire gli enzimi che degradano il collagene e i risultati mostrano che questo declino muscolare, causato da mitocondri disfunzionali, è stato soppresso. Abbiamo trovato lo stesso effetto nei vermi utilizzati per modellare la distrofia muscolare di Duchenne che provoca grave debolezza muscolare”, ha aggiunto il ricercatore.

Sono necessarie ulteriori ricerche, ma i risultati sollevano la prospettiva di nuove terapie per ritardare l’atrofia muscolare causata dall’invecchiamento e condizioni come la distrofia muscolare di Duchenne.

Fonte, The Faseb Journal

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