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Siete troppo distratti? Una ricerca spiega perchè

Immagine: Simona Buetti and Alejandro Lleras

Siete troppo distratti? Una ricerca spiega perchè ed offre la prova che la motivazione è importante ai fini dell’attenzione. La ricerca contesta anche l’ipotesi, proposta da alcuni neuroscienziati cognitivi, che le persone diventano distratte quando devono affrontare compiti sempre più difficili.

Lo studio è stato pubblicato nel Journal of Experimental Psychology: General.

“Le persone devono bilanciare quasi continuamente il loro bisogno di “messa a fuoco interna”, riflessione o sforzo mentale, con il bisogno di partecipare al mondo esterno”, scrivono gli autori dello studio Simona BUETTI e Alejandro Lleras, psicologi della University of Illinois. ” Quando la necessità di “messa a fuoco interna” è elevata, si può avere l’impressione di essere momentaneamente assenti dal mondo esterno, al fine di raggiungere un grado elevato di concentrazione mentale”.

Buetti e Lleras hanno progettato diversi esperimenti per verificare se le persone sono più facilmente distratte quando devono affrontare uno sforzo mentale per risolvere un compito difficile.

I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di risolvere dei problemi di matematica di varia difficoltà, mentre le fotografie di scene neutrali -come mucche al pascolo, il ritratto di un uomo, una tazza su un tavolo – lampeggiavano su uno schermo di computer per tre secondi, inducendo i soggetti a guardarli. Un dispositivo di eye-tracking ha misurato la frequenza, velocità e messa a fuoco degli occhi dei partecipanti, mentre completavano il loro compiti di matematica.

I risultati hanno dimostrato che i partecipanti che erano impegnati in una versione semplice del compito erano più propensi a distrarsi e guardare le immagini che scorrevano sullo schermo rispetto a coloro che erano impegnati in una versione estremamente difficile del compito di matematica. “Questi risultati sono in contrasto con le attuali teorie, che sostengono che che le persone diventano distratte quando devono affrontare compiti sempre più difficili“, hanno detto i ricercatori.

” La ricerca suggerisce che concentrarsi su compiti mentali complessi riduce la sensibilità di una persona agli eventi del mondo esterno che non sono connessi a tali attività”, ha spiegato Buetti. Questo risultato corrisponde alla ricerca su un fenomeno chiamato “cecità percettiva“, secondo cui le persone coinvolte in un compito coinvolgente spesso non riescono a notare gli eventi strani e inaspettati.

” Sembra che ci sia la necessità di svincolarsi dal mondo interiore o dal mondo esterno – quello che sta succedendo intorno a noi-  quando è necessaria maggiore attenzione verso l’uno o l’ altro mondo”, ha detto Lleras.

“È interessante notare che, quando i partecipanti hanno completato un mix di compiti facili, la difficoltà del compito non sembrava influenzare la loro distraibilità”, ha detto Buetti. Questa scoperta ha portato i ricercatori a ipotizzare che la capacità di evitare di essere distratti non è determinata principalmente dalla difficoltà del compito, ma è probabilmente è il risultato del livello di impegno  di un individuo. Uno concetto definito “teoria della distraibilità”.

La squadra ha fatto ulteriori studi per testare questa idea, manipolando l’entusiasmo dei soggetti per una attività da svolgere, con incentivi economici. Per i ricercatori, a  ‘sorpresa, questa manipolazione ha avuto poco effetto sulla distraibilità dei partecipanti, anche se  c’erano grandi differenze tra le persone, in termini di distrazione.

” Più i partecipanti si sono impegnati a risolvere un compito e più la distrazione è stata evitata, a prescindere dall’ incentivo economico”, ha detto Buetti. “Così, il messaggio da portare a casa è: superare la difficoltà non genera distrazione. Altri fattori giocano un ruolo nella ” distraibilità”, come la facilità con cui siamo in  grado di risolvere un problema, la motivazione, l’impegno cognitivo, il richiamo del mondo interiore …

Fonte: University of Illinois

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