Pensa prima di tatuarti: scopri i rischi nascosti negli inchiostri per tatuaggi

Tatuaggi: credito: Pixabay/CC0 Pubblico Dominio

Un adulto australiano su quattro ha almeno un tatuaggio, ma una nuova ricerca suggerisce che il contenuto dell’inchiostro potrebbe rappresentare un rischio maggiore rispetto alle dimensioni e al disegno del tatuaggio.

Un nuovo studio della Flinders University ha rivelato che gli ingredienti elencati sulle etichette degli inchiostri per tatuaggi spesso non corrispondono a ciò che è effettivamente presente nel flacone. I ricercatori avvertono che ciò comporta dei rischi, poiché attualmente esistono poche normative, leggi e criteri di sicurezza per le formulazioni cosmetiche per tatuaggi e prodotti permanenti.

I risultati, pubblicati questo mese come articolo di copertina sul Journal of Environmental Health, sollevano nuove preoccupazioni sulla sicurezza e la regolamentazione degli inchiostri per tatuaggi.

Utilizzando una combinazione di tecniche analitiche avanzate, abbiamo riscontrato discrepanze tra gli ingredienti indicati in etichetta e quelli effettivi in ​​una gamma di inchiostri gialli per tatuaggi disponibili in commercio“, afferma il dottorando Batool Aljubran. “Questi componenti nascosti sollevano seri interrogativi sulla sicurezza dei consumatori, sulla regolamentazione e sulla degradazione dei pigmenti nell’organismo”.

I tatuaggi hanno acquisito sempre più popolarità in tutto il mondo, ma i pigmenti iniettati nella pelle possono scatenare reazioni allergiche, infiammazioni e persino effetti sistemici sulla salute.

Lo studio della Flinders University ha analizzato gli inchiostri commercializzati come giallo limone, giallo dorato, verga d’oro e arancione brillante, contenenti pigmenti come Giallo 14 e 65, Blu 15 e Arancione 13.

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I risultati hanno evidenziato non solo discrepanze rispetto alle indicazioni riportate sull’etichetta, ma anche la presenza di elementi non elencati, come alluminio, sodio e silicio.

L’autrice principale, la Prof.ssa Claire Lenehan, della Facoltà di Scienze e Ingegneria, afferma che questi risultati evidenziano lacune nella supervisione.

Questo studio fa parte della ricerca nel corso del nostro laboratorio volta a indagare la composizione, la sicurezza e le implicazioni per la salute degli inchiostri per tatuaggi”, afferma il professor Lenehan. “Il nostro precedente lavoro, guidato dal Dottor Tristan Fraser, ha dimostrato che composti cancerogeni e sostanze chimiche dannose per il DNA possono essere rilasciati durante il tatuaggio, l’invecchiamento o la rimozione”.

Benjamin Boyle, ricercatore sulla salute ambientale, aggiunge che i pigmenti dei tatuaggi possono degradarsi a causa dell’esposizione al sole, dell’invecchiamento o della rimozione laser, aggravando ulteriormente i potenziali rischi.

Nel complesso, questo corpus di lavori mira a informare i consulenti in materia di salute pubblica, le politiche normative e le pratiche più sicure per quanto riguarda tatuaggi e rimozione in Australia e a livello internazionale.

Fonte: Journal of Environmental Health

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