HomeSaluteNuovo trattamento terapeutico ripristina con successo la crescita dei capelli

Nuovo trattamento terapeutico ripristina con successo la crescita dei capelli

Immagine: entro 3 settimane, ai topi che hanno ricevuto ruxolitinib topico o tofacitinib sono ricresciuti quasi tutti i peli (foto a destra; il farmaco è stato applicato solo sul lato destro del topo mouse). Poca o nessuna crescita di peli si sono verificate nei topi di controllo

L’inibizione di una famiglia di enzimi all’interno di follicoli dei capelli ripristina la crescita dei capelli, secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori della Columbia University Medical Center.

La ricerca è stata pubblicata oggi, nell’edizione online di Science Advances.

Negli esperimenti sui topi e follicoli di capelli umani, Angela M. Christiano, PhD e colleghi hanno scoperto che i farmaci che inibiscono la famiglia di enzimi Janus chinasi (JAK), favoriscono una rapida e robusta crescita dei capelli quando direttamente applicati sulla zona colpita da diradamento.

Lo studio solleva la possibilità che farmaci noti come inibitori JAK potrebbero essere utilizzati per ripristinare la crescita dei capelli in molteplici forme di perdita di capelli, come quella indotta da calvizie maschile e altri tipi che si verificano quando i follicoli piliferi sono intrappolati in uno stato di riposo. Due inibitori JAK sono stati approvati dalla Food and Drug Administration. Uno è stato approvato per il trattamento delle malattie del sangue (ruxolitinib) e l’altro per l’artrite reumatoide (tofacitinib). Entrambi sono in fase di sperimentazione in studi clinici per il trattamento della psoriasi a placche e l’alopecia areata, una malattia autoimmune che causa la perdita dei capelli.

Christiano ed i suoi colleghi hanno scoperto casualmente l’effetto degli inibitori JAK sui follicoli piliferi quando stavano studiando un tipo di perdita di capelli chiamata alopecia areata, causata da un attacco autoimmune dei follicoli dei capelli. Lo scorso anno i ricercatori hanno riportato che gli inibitori JAK hanno spento il segnale che provoca l’attacco autoimmune e che la forma orale del farmaco ha ripristinato la crescita dei capelli in alcune persone con la malattia.

Nel corso di questi esperimenti, la Dott.ssa Christiano ha notato che ai topi sono cresciuti più peli quando il farmaco è stato applicato localmente sulla pelle che quando somministrato internamente. Questo ha suggerito che gli inibitori JAK potevano avere un effetto diretto sui follicoli dei capelli, oltre a inibire l’attacco immunitario.

Quando i ricercatori hanno esaminato più da vicino i normali follicoli piliferi dei topi, hanno scoperto che gli inibitori JAK hanno risvegliato i follicoli dallo stato di dormienza. I follicoli piliferi non producono i capelli costantemente, ma piuttosto in maniera ciclica tra le fasi di crescita e di riposo.

Nei topi trattati per cinque giorni con uno dei due inibitori JAK sono cresciuti nuovi peli entro 10 giorni, accelerando notevolmente la fase di crescita del follicolo pilifero. I peli non sono cresciuti sui topi di controllo, non trattati, nello stesso periodo di tempo.

” Ci sono pochi composti che possono spingere i follicoli piliferi nel loro ciclo di crescita così in fretta”, ha dettola Dott.ssa Christiano. “Alcuni agenti topici inducono la crescita di ciuffi di peli qua e là, dopo un paio di settimane, ma pochissimi hanno un tale potente effetto ed azione rapida”. I due farmaci, inoltre, hanno prodotto capelli più lunghi dai follicoli dei capelli umani in coltura e sulla pelle innestata sui topi.

E’ probabile che questi farmaci che sono così efficaci nel migliorare la crescita dei capelli nei topi, possano incidere sulle stesse vie nei follicoli umani, indurre la crescita di nuovi capelli ed estendere la crescita di capelli esistenti negli esseri umani.

Resta da vedere se gli inibitorir JAK possono risvegliare i follicoli dei capelli che sono stati sospesi in uno stato di riposo a causa di alopecia androgenetica (che causa calvizie maschile e femminile) o altre forme di perdita di capelli. Finora, sono stati condotti esperimenti sui topi normali e follicoli umani.

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