HomeSaluteL'anestesia generale aumenta il rischio di demenza?

L’anestesia generale aumenta il rischio di demenza?

Immagine:Public Domain.

Si teme che l’esposizione all’anestesia generale durante l’intervento chirurgico possa contribuire ad un aumento del rischio di malattia di Alzheimer. 

Per indagare, i ricercatori hanno confrontato l’esposizione all’anestesia generale rispetto all’anestesia locale durante la chirurgia elettiva, cercando potenziali collegamenti con lo sviluppo della demenza.

I ricercatori si sono chiesti se l’intervento chirurgico vero e proprio o l’anestesia, o lo stress di essere in Ospedale possono aumentare il rischio di demenza. Probabilmente tutte queste cose insieme o probabilmente è la procedura chirurgica in sé ad aumentare il richio.
Il vero punto di forza dello studio è la sua dimensione. Tuttavia, l’entità del rischio evidenziata è in contrasto con quella emersa in alcuni degli altri studi condotti sull’argomento.

Vedi anche:Nuova luce su uno degli effetti più dannosi dell’anestesia: la funzione cardiaca depressa

Lo studio, pubblicato dal Journal of the American Geriatrics Society ha incluso 7.499 coppie abbinate di individui residenti in comunità di età pari o superiore a 66 anni che sono stati sottoposti a intervento chirurgico tra il 2007 e il 2011 e sono stati seguiti per un massimo di 5 anni.

I ricercatori non hanno riscontrato differenze nel rischio di essere diagnosticati con demenza per gli individui che hanno ricevuto l’anestesia generale rispetto a quelli che hanno ricevuto l’anestesia locale.

“Molti anziani sperimentano cambiamenti nella loro cognizione immediatamente dopo l’intervento chirurgico e ci chiediamo quale ruolo il tipo di anestetico potrebbe aver giocato in questi cambiamenti”, ha detto l’autore senior Dallas P. Seitz, MD, PhD, FRCPC, dell’Università di Calgary, in Canada . “Il nostro studio fornisce la prova che la tecnica anestetica utilizzata durante interventi chirurgici elettivi, anestesia generale o anestesia locale non è associata a un rischio a lungo termine di sviluppare demenza”.

Fonte: Journal of the American Geriatrics Society

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