HomeAlimentazione & BenessereKeto e Paleo: le peggiori diete sia per impatto nutrizionale che ambientale

Keto e Paleo: le peggiori diete sia per impatto nutrizionale che ambientale

keto e Paleo-Immagine Credit ZMEScience-

I ricercatori hanno confrontato la qualità nutrizionale e l’impronta di carbonio delle diete più popolari.

Un nuovo studio della Tulane University ha scoperto che le diete popolari come la cheto e la paleo possono non solo essere malsane, ma anche avere un impatto negativo sull’ambiente. Secondo lo studio, pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition, queste diete hanno ottenuto un punteggio basso in termini di qualità nutrizionale ed erano tra le più alte in termini di emissioni di carbonio. Al contrario, una dieta vegana è risultata essere la meno impattante sul clima.

Lo studio ha analizzato i dati di oltre 16.000 diete per adulti raccolti dal National Health and Nutrition Examination Survey del CDC. A ciascuna dieta è stato assegnato un valore in punti basato sull’indice federale di alimentazione sana (HEI) e sono stati calcolati i punteggi medi per ciascun tipo di dieta. Le emissioni medie giornaliere di gas serra in chilogrammi di anidride carbonica equivalente per 1000 calorie sono state calcolate per ciascuna dieta utilizzando un database precedentemente sviluppato.

La dieta cheto, che privilegia elevate quantità di grassi e basse quantità di carboidrati, aveva un’impronta di carbonio stimata di quasi 3 kg di anidride carbonica per ogni 1.000 calorie consumate. La dieta paleo, che evita cereali e fagioli a favore di carne, noci e verdure, ha avuto un’impronta di carbonio di 2,6 kg di anidride carbonica per 1.000 calorie.

Diete vegane, vegetariane e pescatarie: opzioni più sostenibili

Al contrario, i ricercatori hanno scoperto che la dieta vegana è la più sostenibile e meno impattante sul clima, generando solo 0,7 kg di anidride carbonica per 1.000 calorie, quattro volte meno della paleo. Le diete vegetariane e pescatarie sono vicine, in termini di emissioni di carbonio. Dal punto di vista nutrizionale, la dieta pescatariana – che aggiunge pesce e frutti di mare a una dieta vegetariana – è stata la più salutare, seguita da diete vegetariane e vegane.

Tipo di dietaImpronta di carbonio
(kg CO2-eq/1000 kcal)
Errore standardPunteggio medio HEI
Vegano0,690,05 51,65 ± 2,58
Vegetariano1.160.0251,89 ± 0,74
Pescatario1.660.0458,76 ± 0,79
Onnivoro2.230.01 48,92 ± 0,33
Paleo2.620,33 36,13 ± 1,91
Keto2.910,2743,69 ± 1,61

La dieta onnivora: da qualche parte nel mezzo

La dieta onnivora, che è la dieta più comune negli Stati Uniti, si trovava al centro della classifica sia della qualità che della sostenibilità. Lo studio suggerisce che se un terzo di coloro che seguono una dieta onnivora iniziasse a seguire una dieta vegetariana, equivarrebbe a eliminare 340 milioni di miglia per veicoli passeggeri. Inoltre, quando coloro che seguono una dieta onnivora hanno optato per le versioni della dieta DASH mediterranea o che limitano la carne grassa, sia l’impronta di carbonio che i punteggi di qualità nutrizionale sono migliorati. La dieta mediterranea promuove più frutti di mare, cibi proteici vegetali, frutta e verdura e meno carni rosse e trasformate, mentre la dieta DASH raccomanda meno grassi saturi e grassi totali e più fibre. 

L’autore senior dello studio, Diego Rose, ha affermato: “Il cambiamento climatico è senza dubbio uno dei problemi più urgenti del nostro tempo e molte persone sono interessate a passare a una dieta a base vegetale. La nostra ricerca mostra anche che esiste un modo per migliorare la salute e l’impronta senza rinunciare del tutto alla carne”.

Vedi anche:Dry scooping: una pratica dietetica rischiosa comune tra adolescenti e giovani adulti

I risultati dello studio sono significativi dato che il 34% delle emissioni di gas serra proviene dal sistema alimentare. Mentre gli impatti ambientali di alimenti specifici sono stati ampiamente studiati, questo studio è importante perché considera il modo in cui gli individui selezionano diete popolari composte da un’ampia varietà di alimenti.

Rose ritiene che lo studio sollevi importanti domande su come incoraggiare abitudini alimentari migliori per le persone e per il pianeta. Suggerisce che i responsabili politici considerino come le diverse politiche potrebbero influenzare i risultati e spingerci verso diete più sane e più rispettose dell’ambiente. Lo studio evidenzia l’impatto significativo che le diete popolari hanno sull’ambiente. Mostra che keto e paleo sono piuttosto dannose sia dal punto di vista nutrizionale che ambientale. Fortunatamente non troppe persone aderiscono a queste diete: solo lo 0,4% degli americani segue Keto e lo 0,3% Paleo, rispetto allo 0,7% vegano, al 4,7% pescatario, al 7,5% vegetariano e all’86% onnivoro. 

Fonte: ZMEScience

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