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Il denaro non può comprare la felicità, ma la povertà nuoce alla salute mentale

Le persone spesso dicono che il denaro non può comprare la felicità; tuttavia una nuova raccolta di studi scientifici pubblicati questa settimana (venerdì 27 aprile 2018) evidenzia come vivere in povertà possa danneggiare significativamente la salute mentale delle persone.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Counseling and Psychotherapy Research, indica che una cronica mancanza di denaro può essere dannosa per la salute delle persone e il benessere. cosa che al momento non è ampiamente riconosciuta dai  e operatori sanitari mentali.

A cura del Dr. Jaime Delgadillo, docente di Psicologia clinica presso l’Università di Sheffield, la raccolta internazionale di ricerche contenuta in un’edizione speciale di questo giornale indica che le persone che vivono in povertà hanno maggiori probabilità di sviluppare problemi di salute mentale che potrebbero essere correlati alla loro maggiore esposizione ad eventi avversi della vita e uno stato cronico di bisogni materiali ed emotivi non soddisfatti.

Gli studi presentati sulla rivista esaminano la relazione tra disuguaglianze sociali e assistenza psicologica. Insieme, i risultati mostrano che le persone che vivono in povertà hanno meno probabilità di iniziare un trattamento per problemi di salute mentale. Una volta che iniziano il trattamento, hanno maggiori probabilità di avere problemi di salute mentale in corso dopo il completamento del trattamento e devono affrontare una serie di ostacoli materiali (ad esempio mancanza di mezzi di trasporto) e sociali (es. Stigma) e l’ accesso all’assistenza. Gli studi indicano anche che le persone che vivono in quartieri poveri hanno meno probabilità di riprendersi dai sintomi di depressione e ansia dopo il trattamento psicologico, rispetto alle persone provenienti da quartieri più ricchi.

Inoltre, la ricerca suggerisce che i professionisti della salute mentale spesso non riescono a riconoscere il ruolo che i fattori socio-economici hanno sul benessere dei loro pazienti e sono quindi meno in grado di capire la loro situazione e di soddisfare i loro bisogni. Questo può essere ulteriormente complicato da disparità di classe educativa e sociale tra professionisti e pazienti.

Il Dr. Delgadillo, che ha curato la raccolta di documenti di ricerca, ha dichiarato: “Sta diventando più chiaro che povertà e cattiva salute mentale sono strettamente collegate, ma questa connessione deve ancora essere riconosciuta dai responsabili delle politiche e dai fornitori di assistenza psicologica. Le persone che vivono in povertà affrontano una serie di ostacoli quando si tratta di ottenere un sostegno adeguato per i problemi di salute mentale e spesso non possono permettersi cose basilari come il supporto all’infanzia o il trasporto necessario per accedere ai servizi di salute mentale. I problemi di salute mentale e la richiesta di sostegno possono essere molto difficili, in particolare per le persone che vivono in condizioni di povertà. Ancor più allarmante è il fatto che i servizi di salute mentale che operano nei quartieri più poveri spesso mancano di finanziamenti e risorse per soddisfare l’aumento della domanda di trattamento”.

Ha aggiunto il ricercatore: “Il denaro non può comprare la felicità, ma un aumento dei finanziamenti per la salute mentale e i servizi di assistenza sociale contribuirebbero certamente a consentire ai più poveri della nostra società di accedere all’aiuto di cui hanno bisogno”.

Fonte: onlinelibrary.wiley

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