Immagine: Public Demain
Mentre il nuovo coronavirus COVID 19 si diffonde in tutto il mondo, gli scienziati stanno usando le più recenti tecniche di modellazione computerizzata per prevederne le conseguenze: dall’eventuale numero di casi e morti fino al picco dell’epidemia.
Gli ultimi decenni hanno visto il potere dei nuovi processori di computer combinarsi con modelli matematici sempre più sofisticati per dare alle autorità sanitarie un’idea migliore di quanto è probabile che si diffondano le malattie.
Nonostante un inevitabile margine di errore, gli scienziati sono ora in grado di prevedere il percorso che prenderà il nuovo coronavirus che ha già ucciso quasi 1.400 persone.
Il ministro della sanità francese Agnes Buzyn ha dichiarato venerdì di aver tenuto colloqui telefonici con le sue controparti del G7 per accelerare la modellazione dell’eventuale diffusione e gravità della malattia. I modelli sono costruiti in modo composto, tenendo conto dei dati della storia nota del virus – tassi di trasmissione, mortalità e di recupero – nonché delle tendenze del comportamento umano, come i modelli di traffico aereo. Al fine di adattarsi in tempo reale agli sviluppi dell’epidemia, i ricercatori eseguono simulazioni inserendo nuovi dati man mano che emergono. Una squadra britannica della London School of Hygiene and Tropical Medicine ha utilizzato questa settimana la modellistica computerizzata per stimare che il picco dell’epidemia nell’epicentro del virus, la città cinese di Wuhan, potrebbe arrivare da metà a fine febbraio.
Rowland KAO, Professore di Epidemiologia veterinaria e scienza dei dati, Università di Edimburgo, ha accolto con favore i risultati del modello.
“Questa è un’analisi di un team esperto e di talento, ma come sempre le limitazioni dei dati disponibili influenzeranno le loro previsioni”, ha detto Kao. Un altro studio pubblicato all’inizio di febbraio aveva modellato che almeno 75.000 persone sarebbero state infettate a Wuhan.
“Alcuni modelli rilasciati da rinomati gruppi di ricerca affermano che ci sarebbero ben 136.000 casi”, ha dichiarato Arnaud Fontanet dell’Institut Pasteur.
I modelli di computer hanno fatto molta strada in vent’anni e beneficiano sempre più dell’input dell’intelligenza artificiale.
Fonte: Medicalxpress