HomeSaluteSistema ImmunitarioCitomegalovirus e conseguenze sul sistema immunitario

Citomegalovirus e conseguenze sul sistema immunitario

Il citomegalovirus  CMV) è un membro della famiglia degli herpes virus.  I ricercatori del Centro Helmholtz per la ricerca sulle infezioni in USA, hanno ora scoperto la conseguenza della presenza a lungo termine nell’organismo di CMV : sempre più cellule del sistema immunitario sono concentrate sul virus e di conseguenza la risposta contro altri virus risulta indebolita. I risultati della ricerca aiutano a spiegare perchè gli anziani sono spesso più inclini a sviluppare infezioni gravi, rispetto ai giovani. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista PL0S Pathogens. La maggior parte degli adulti è infettata da CMV, ma questo in genere passa inosservato perchè il virus è silente.  Solo per le persone con un sistema immunitario debole, l’infezione è pericolosa, mentre in tutte le altre persone il virus è latente, persiste nell’organismo, ma viene tenuto a bada dal sistema immunitario. Nei giovani questa attivazione duratura del sistema immunitario potrebbe anche essere utile perchè aiuta a sconfiggere rapidamente altre infezioni. Nel tempo però, il sistema immunitario si logora. Negli anziani il sistema immunitario perde le sue funzioni e le sue trasformazioni, che presentano una chiara perdita di protezione immunitaria, sono definite ” profilo di rischio immune o IRP”. Il rapporto tra IRP e CMV è stato osservato in diversi studi clinici. Tuttavia, fino ad oggi, non era chiaro se IRP fosse una conseguenza di CMV o viceversa. IRP comunque, determina una maggiore suscettibilità alle infezioni da  CMV. I risultati della ricerca confermano che CMV contribuisce all’invecchiamento del sistema immunitario: è un ospite permanente dell’organismo e richiede una quantità enorme di attenzione da parte delle cellule T, un gruppo di cellule importante per la difesa immunitaria. Quanto più i topi sono infettati con CMV, quanto  più queste cellule  T sono impegnate con il citomegalovirus, tanto più sono disperse per la lotta contro altri patogeni. ” Crediamo che il gran numero di cellule T specifiche per CMV nei linfonodi è tale da nuocere  all’attivazione delle cellule rimanenti” conclude l’autore della ricerca Cicin Sain. ” I nosstri risultati” conclude ” mostrano quanto sia importante sviluppare un vaccino  contro il citomegalovirus, nonostante il suo basso impatto sulla salute umana”.

Newsletter

Tutti i contenuti di medimagazine ogni giorno sulla tua mail

Articoli correlati

In primo piano