HomeSaluteAssunzione regolare di aspirina rallenta la progressione dell'enfisema

Assunzione regolare di aspirina rallenta la progressione dell’enfisema

I ricercatori hanno scoperto che l’uso regolare di aspirina rallenta la progressione dell’enfisema.

I risultati di questa ricerca sono stati presentati all’ American Thoracic Society International Conference a Denver.

L’enfisema è una malattia polmonare progressiva caratterizzata da mancanza di respiro e incapacità di sostenere uno sforzo perchè gli alveoli ( piccole sacche dove avvengono gli scambi tra aria e sangue) sono dilatati, poco elastici e lesionati e la superficie dove avviene lo scambio di ossigeno ed anidride carbonica si riduce tanto da rendere difficoltosi gli atti respiratori ( difficoltà ad espellere l’aria).

Primo autore dello studio è il Dr Carrie Aaron, della Columbia University Medical Center di New York.

Aaron ed il suo team hanno esaminato circa 4.471 persone con enfisema, per oltre 10 anni. I partecipanti sono stati sottoposti alla TAC per la valutazione della percentuale di volume polmonare con caratteristiche di enfisema ed al test di spirometria.

I risultati hanno dimostrato che il 21% dei partecipanti assumeva regolarmente l’aspirina, il 55% erano fumatori o ex fumatori e il 25% presentava una qualche forma di ostruzione polmonare.

La ricerca ha dimostrato che l’uso regolare di aspirina ( tre o più giorni alla settimana) è collegato ad una progressione significativamente più lenta dell’enfisema, come valutato dalla TAC in circa 10 anni. Il team ha individuato un collegamento analogo anche tra i fumatori che hanno fatto uso regolare di aspirina. Tra i partecipanti con ostruzione delle vie aeree che hanno fatto uso regolare di aspirina, la riduzione della progressione dell’enfisema è stata ancora maggiore.

Aaron ha concluso:

” Il nostro studio ha dimostrato che le persone che assumono regolarmente l’aspirina, hanno una progressione più lenta dell’enfisema, probabilmente attraverso effetti sull’attivazione piastrinica o sull’ infiammazione”.

Fonte: Medical news

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