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Cellule staminali pluripotenti possono riparare il cuore danneggiato

Per la prima volta, gli scienziati sono riusciti a trasformare e riprogrammare le cellule della pelle, prelevate da pazienti con insufficienza cardiaca, in cellule sane in grado di integrarsi con il tessuto cardiaco esistente. La ricerca è stata  pubblicata oggi, sulla rivista on line European Heart Journal. La sperimentazione apre la prospettiva di trattamento dei pazienti con insufficienza cardiaca, con proprie cellule staminali pluripotenti (hiPSCs), capaci di riparare il cuore danneggiato. I recenti progressi nella biologia delle cellule staminali e l’ingegnaria dei tessuti, hanno permesso ai ricercatori di esaminare le modalità di ripristino e riparazione del muscolo cardiaco danneggiato, con nuove cellule. Lo studio ha dimostrato che è possibile prelevare cellule della pelle, da un paziente con scompenso cardiaco avanzato. Per la sperimentazione gli scienziati hanno prelevato cellule della pelle, di due pazienti di sesso maschile di età 51 e 61 anni, con insufficienza cardiaca e riprogrammato queste cellule, con tre geni o fattori di trascrizione ( Sox2,Klf4, Oct4), consegnate al nucleo delle cellule insieme ad una piccola molecola di acido valpoico. Questo cocktail di riprogrammazione non ha incluso un fattore il fattore di trascrizione c-Myc, usato per creare cellule staminali, ma noto come gene cancerogeno. Le hiPSCs risultanti, sono state in grado di differenziarsi e di trasformarsi in cellule muscolari cardiache o cardiomiociti che trapiantate nel muscolo cardiaco, entro 24/48 ore si comportavano come un microscopico tessuto cardiaco in grado di stabilire connessioni con il tessuto cardiaco ospite. In questa fase gli scienziati hanno effettuato il trapianto delle cellule staminali umane, in modello animale. Molta ricerca deve essere ancora fatta prima che i risultati di questa sperimentazione possano essere tradotti in pazienti umani con insufficienza cardiaca. Occorrono ancora 5/10 anni di sperimentazione.

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