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Sindrome di Keutel: svelato il mistero dell’insorgenza

Sindrome di keutel-Immagine:descrizione clinica degli individui affetti delle Famiglie 1 e 2-Credito Credito: Nature Communications.

Un team di ricercatori guidato dalla McGill University, ha fatto un’importante scoperta che fa luce sulle basi genetiche di una rara malattia scheletrica. Lo studio, pubblicato su Nature Communications, rivela che un difetto in un gene specifico (varianti eterozigoti nella matrice della proteina Gla, o MGP) può causare un disturbo che colpisce la struttura dei tessuti connettivi che sostengono il corpo.

L’MGP è una proteina speciale presente nei vasi sanguigni e nella cartilagine che aiuta a prevenire l’indurimento di questi tessuti nel corpo. Se l’MGP è completamente assente, può portare alla Sindrome di Keutel, una rara condizione in cui i tessuti si calcificano, causando problemi allo scheletro e ai vasi sanguigni.

Tuttavia, in questo caso, la varianza nel gene MPG osservata dai ricercatori è diversa nella sindrome di Keutel, sia per come si manifesta nelle persone sia per ciò che accade a livello cellulare e molecolare.

Il nostro articolo riporta quattro persone di due famiglie diverse che hanno avuto un leggero cambiamento nel gene MGP. Questi cambiamenti hanno reso la proteina un po’ diversa e questi individui hanno mostrato un disturbo osseo specifico“, spiega Monzur Murshed, Professore ordinario presso il Dipartimento di Medicina, Divisioni di Endocrinologia e Metabolismo e Medicina Sperimentale e Facoltà di Odontoiatria e Scienze della Salute Orale e autore senior dello studio.

Dopo aver testato questi cambiamenti genetici sui topi per comprendere meglio la situazione a livello cellulare e molecolare, i ricercatori hanno scoperto che l’MGP modificato causava problemi ossei simili sia nei topi che negli esseri umani. A differenza della proteina normale, la proteina modificata non esce dalle cellule, il che a sua volta porta allo stress in una parte della cellula chiamata reticolo endoplasmatico.

Le cellule della cartilagine che producono la proteina modificata non riescono a far fronte allo stress e alla fine muoiono, causando anomalie ossee.

Un ulteriore passo avanti nella comprensione delle malattie rare

Questa ricerca non solo amplia la comprensione dei fattori genetici che contribuiscono alla displasia scheletrica, ma apre anche la strada a potenziali interventi terapeutici. I risultati evidenziano l’importanza del gene MGP e il suo ruolo nello sviluppo scheletrico, fornendo speranza per una migliore diagnosi e trattamento delle persone affette da questa rara condizione.

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“Esistono molte malattie rare con problemi scheletrici simili. Ci auguriamo che, se più persone avranno familiarità con il nostro lavoro, potrebbero farsi avanti per consultare medici e ricercatori“, aggiunge il Prof. Murshed. “Dopo la pubblicazione del nostro articolo il mese scorso, siamo stati contattati da un medico che ha esaminato un altro individuo con displasia scheletrica portatore della stessa mutazione nel gene MGP. Ciò potrebbe aiutare a proseguire la ricerca e anche a migliorare il trattamento e la gestione di queste malattie“.

Fonte:Nature Communications

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