HomeSaluteCervello e sistema nervosoScoperto un nuovo obiettivo farmacologico per il trattamento della sclerosi multipla

Scoperto un nuovo obiettivo farmacologico per il trattamento della sclerosi multipla

Gli scienziati del Centre for Addiction and Mental Health (CAMH) hanno scoperto un nuovo approccio promettente per il trattamento della sclerosi multipla. In un nuovo studio hanno identificato un’ alterazione precedentemente sconosciuta nel midollo spinale, collegata alla sclerosi multipla ed un modo per modificare questo cambiamento e  ridurre i danni alle cellule nervose, che si verificano a causa della malattia.

Questa ricerca, che potrebbe portare allo sviluppo di nuovi farmaci per il trattamento della sclerosi multipla, è stata condotta dal Dr. Fang Liu, Senior Scientist in CAMH’s Campbell Family Mental Health Research Institute e Professore pesso il Department of Psychiatry, University of Toronto.ù

Lo studio è stato pubblicato in Annals of Clinical and Translational Neurology.

La sclerosi multipla è una malattia neurologica progressiva invalidante, più spesso disgnosticata tra i giovani adulti di 15/40 anni di età.

Mentre la causa esatta della SM è attualmente sconosciuta, la risposta immunitaria del corpo è nota per essere coinvolta nello sviluppo della malattia ed è il bersaglio di tutti i farmaci attualmente utilizzati nel trattamento. Questi farmaci non curano la malattia, ma aiutano ad alleviare i sintomi e rallentare la progressione della malattia.

” Abbiamo identificato un nuovo bersaglio per la terapia biologica della malattia”, dice il Dr Liu.” Questo approccio mira a fermare il danno nervoso relativo ad un trasmettitore nel cervello, chiamato glutammato”.

Il focus di indagine del team è stato un cambiamento del midollo spinale che ha coinvolto una proteina che si attacca ad un recettore cellulare specifico per il neurotrasmetitore glutammato. Questo complesso collegamento recettore-proteina era presente a livelli elevati nel tessuto del midollo spinale dei pazienti con sclerosi multipla deceduti e nei modelli animali di sclerosi multipla.

Utilizzando tecniche sviluppate in laboratorio, i ricercatori hanno creato un nuovo peptide- un piccolo pezzo di proteine- per cercare di interrompere questo cambiamento nel modello animale della malattia.

” Abbiamo scoperto che il nostro peptide ha interrotto questo legame e portato a notevoli miglioramenti nel funzionamento neurologico. In particolare la funzione motoria è risultata significativamente migliore rispetto ad un gruppo di controllo. Il peptide ha avuto anche un impatto positivo sui nervi danneggiati dalla sclerosi multipla: ha ridotto la morte dei neuroni e salvato il rivestimento protettivo dei neuroni chiamato mielina che è notoriamente danneggiato nella condizione. Ha anche aumentato la sopravvivenza delle cellule che producono mielina”, ha spiegato il ricercatore.

Nella sclerosi multipla, l’infiammazione dannegggia la mielina nel sistema nervoso centrale (SNC) e questo può portare al danno dei nervi sottostanti e interrompere la trasmissione degl impulsi nervosi. La SM è associata ad una grande varietà di sintomi, in base a dove si verifica il danno nel sistema nervoso centrale.

E’ importante notare che il nuovo peptide non sembra sopprimere direttamente la risposta immunitaria del corpo e non compromette la trasmissione neuronale fisiologica essenziale nel cervello, un effetto collaterale di farmaci destinati al sistema del glutammato”, ha osservato il Dr Liu.

“La nostra priorità ora,  è di estendere questa ricerca e determinare in che modo questa scoperta può essere tradotta in trattamenti per i pazienti”.

Fonte: http://www.eurekalert.org/pub_releases/2015-02/cfaa-ndt021115.php

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