HomeSaluteScoperta rivoluzionaria per il trattamento delle ferite croniche

Scoperta rivoluzionaria per il trattamento delle ferite croniche

Immagine: Public Domain.

Le prime bende rivestite al plasma al mondo con il potere di attaccare l’infezione e l’infiammazione potrebbero rivoluzionare il trattamento di ferite croniche come ulcere diabetiche o vascolari che non guariranno da sole.

Sviluppato dall’Università del Sud Australia, il nuovo rivestimento comprende uno speciale antiossidante che può essere applicato a qualsiasi medicazione per ridurre contemporaneamente l’infiammazione della ferita e l’infezione per aiutare nella riparazione della ferita.

Vedi anche: Scoperto nuovo farmaco per il trattamento di ferite croniche

In Australia, quasi mezzo milione di persone soffrono di ferite croniche, il che costa al sistema sanitario circa 3 miliardi ogni anno. È un quadro simile in tutto il mondo con oltre 5,7 milioni di persone che soffrono di ferite croniche negli Stati Uniti, costando all’economia circa 20 miliardi di dollari ogni anno e nel Regno Unito, oltre 2 milioni di persone vivono attualmente con ferite croniche al costo di 5 miliardi di sterline all’anno.

Con i crescenti tassi di obesità globale, diabete e invecchiamento della popolazione, le ferite croniche stanno interessando sempre più grandi proporzioni della popolazione generale, eppure fino a questa scoperta rivoluzionaria, pochi trattamenti hanno mostrato risultati così positivi.

Il ricercatore capo, Dr. Thomas Michl della UniSA STEM, afferma che l’aggiornamento delle medicazioni attuali con questo rivestimento all’avanguardia promuoverà una guarigione efficace delle ferite croniche e ridurrà la sofferenza del paziente. “La cura adeguata delle ferite croniche richiede frequenti cambi delle medicazioni, ma attualmente queste medicazioni sono attori passivi nella gestione delle ferite- I nostri nuovi rivestimenti cambiano tutto questo, trasformando qualsiasi medicazione in un partecipante attivo nel processo di guarigione – non solo coprendo e proteggendo la ferita, ma anche abbattendo un’eccessiva infiammazione e infezione- Nessun altro metodo ha questo potenziale ad oggi”, dice il Dr. Thomas Michl, Ricercatore capo di UniSA STEM.

La tecnologia è altamente scalabile e sostenibile, rendendola un’opzione praticabile per un’ampia applicazione in tutto il mondo.

Il team sta ora studiando la durata di conservazione dei rivestimenti con risultati incoraggianti. I prossimi passi sono gli studi preclinici con prodotti potenzialmente disponibili in due o tre anni.

Newsletter

Tutti i contenuti di medimagazine ogni giorno sulla tua mail

Articoli correlati

In primo piano