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Nuovo bersaglio terapeutico contro le infezioni virali croniche come epatite C, virus HIV e coriomeningite linfocitaria

I ricercatori della Universitè De Richerche INRS-Institut Armand-Frappier Research Centre hanno individuato un nuovo bersaglio terapeutico per combattere le infezioni virali croniche come epatite C, HIV e Coriomeningite linfocitaria (LCMV) .

La vita è una questione di equilibrio e il corpo non fa eccezione. I livelli di espressione di alcune proteine possono influenzare la capacità del sistema immunitario di neutralizzare un virus. Gli interferoni di tipo I (IFN-I) sono citochine chiave per la risposta antivirale, ma le linee emergenti di prove suggeriscono che essi possono anche partecipare allo sviluppo e progressione di infezioni virali persistenti.

( Vedi anche:Scoperto un fattore immunitario che permette alle infezioni virali di diventare croniche).

Il Prof. Alain Lamarre ed il suo team all’ Universitè De Richerche INRS-Institut Armand-Frappier Research Centre, hanno compiuto significativi progressi nella  comprensione del ruolo di IFN-I. I loro risultati potrebbero portare allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici contro le infezioni virali, come quelle causate dal virus dell‘epatite C (HCV) o il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) e Coriomeningite linfocitaria ( LCMV ).

IFN-I è sintetizzato da un gran numero di cellule e attiva diverse risposte nelle cellule bersaglio utilizzando diverse vie di segnale. Durante una tipica infezione da virus, il virus si replica nelle cellule infette e induce l’espressione di IFN-I attraverso i recettori dell’immunità innata PRR (  (Pattern Recognition Receptors) che sono recettori chimici dell’immunità innata in grado di riconoscere un ampio spettro di motivi strutturali associati ai patogeni, relativamente costanti e indispensabili alla sopravvivenza di questi microorganismi.. La citochina quindi si lega ad un recettore specifico (IFNAR) nelle cellule adiacenti e di solito innesca le reazioni che stimolano le difese immunitarie dell’ospite.

Tuttavia, il suo effetto sulle infezioni croniche è diverso perché la prolungata esposizione a IFN-I ha effetti negativi immunomodulatori.

Il ruolo di IFN-I nelle infezioni virali croniche

Le infezioni virali persistenti, in particolare quelle causate da HCV, HIV e Coriomeningite linfocitaria (LCMV), portano ad una serie di disfunzioni nella risposta umorale come una eccessiva produzione di anticorpi non specifici (ipergammaglobulinemia) e una disregolazione di sottopopolazioni delle cellule B.

( L’immunità umorale (HIR) costituisce parte della risposta immunitaria adattativa ed è mediata dalla secrezione di anticorpi prodotti nelle cellule dei linfociti di tipo B (cellule B) differenziatisi in plasmacellule. Gli anticorpi prodotti si legano alla superficie di antigeni come virus, batteri e sostanze non-proprie dell’organismo).

Il recente lavoro di squadra del Prof. Lamarre si è concentrato sui meccanismi molecolari che inficiano il sistema immunitario durante le infezioni virali croniche. I risultati dello studio evidenziano numerosi meccanismi che spiegano il ruolo di IFN-I nelle interruzioni della risposta immunitaria. Utilizzando marcatori specifici, i ricercatori hanno osservato un aumento anormale nell’espansione di TFH (una sottopopolazione di cellule T CD4 +), che in questo caso provoca l’espansione di non specifici linfociti B. La maggiore quantità di TFH riduce anche la percentuale di altre cellule T che aiutano a combattere le infezioni.

Il team ha anche dimostrato che la via di segnale IFN-I interessa la risposta umorale in modo più diretto. I ricercatori hanno ripristinato con successo le risposte antigene-specifiche, bloccando i recettori IFN-I nelle cellule B: IFN-I agisce direttamente sulle cellule B per aumentare le risposte non specifiche, alterando le risposte antigene-specifiche.

Il team del Prof. Lamarre ha identificato le vie di segnale coinvolte nella interruzzione della risposta immunitaria umorale durante la fase cronica dell’infezione da Coriomeningite linfocitaria, ma le complesse reazioni causate da IFN-I richiedono ulteriore caratterizzazione. Mentre non è chiaro se la produzione di IFN-I sostenuta è una causa o conseguenza d un’ infezione virale persistente, è chiaro invece che IFN-I svolge un ruolo importante nella perturbazione della risposta umorale ed è per questo un promettente obiettivo terapeutico contro le infezioni virali croniche.

Fonte: Universitè De Richerche INRS

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