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L’attività mitocondriale nei tumori polmonari prevede la risposta ai farmaci

I ricercatori dell’UCLA Jonsson Comprehensive Cancer Center e della David Geffen School of Medicine dell’UCLA hanno identificato un nuovo biomarcatore usando un metodo di imaging non invasivo che traccia l’attività mitocondriale nei tumori polmonari.

Il livello di attività mitocondriale potrebbe potenzialmente prevedere quali soggetti con carcinoma polmonare risponderanno favorevolmente a un inibitore che agisce sulla funzione mitocondriale e che può essere resistente alle attuali terapie. Prima di questo studio, non c’era stato un modo non invasivo per tenere traccia dell’attività mitocondriale nei tumori polmonari.

I mitocondri, spesso indicati come la centrale elettrica delle cellule, svolgono un ruolo cruciale nel sostenere la crescita e la sopravvivenza delle cellule tumorali. Tuttavia, non esiste un metodo efficace per ottenere immagini chiare dell’attività dei mitocondri negli animali senza uccidere l’organismo. La sfida per lo scienziato è stata quella di trovare un modo non invasivo per catturare un’immagine dei mitocondri in un organismo vivo per comprendere meglio come i tumori polmonari potrebbero utilizzare i mitocondri per far progredire la loro crescita.

Vedi anche, Una proteina della salmonella riduce la resistenza ai farmaci nei tumori.

Il team ha utilizzato una sonda per tomografia ad emissione di positroni sensibile alla tensione (PET), nota come 18F-BnTP, per rilevare l’attività dei mitocondri nei modelli murini di carcinoma polmonare. I topi portatori di tumori polmonari sono stati iniettati con il tracciante e i tumori polmonari sono stati scansionati mediante imaging PET. Dopo l’imaging, i tumori sono stati quindi rimossi chirurgicamente in modo da poter analizzare la funzione e l’attività dei mitocondri.

I risultati potrebbero aiutare gli scienziati a comprendere meglio l’attività mitocondriale nei tumori vivi e mostrano che il livello di attività svolge un ruolo chiave nel determinare se il tumore di una persona risponderebbe a un inibitore I complesso, guidando potenzialmente le decisioni terapeutiche per le persone con tumore polmonare. Lo studio dimostra anche che l’imaging PET può essere usata con successo come metodo non invasivo per leggere l’attività mitocondriale nei tumori polmonari.

Lo studio è pubblicato online su Nature.

L’autore senior dello studio è David Shackelford, Professore associato di medicina polmonare e di terapia intensiva presso la David Geffen School of Medicine dell’UCLA e membro del Jonsson Cancer Center. Il primo autore è la Dott.ssa Milica Momcilovic, ricercatrice senior presso la Geffen School of Medicine.

Fonte, Nature

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