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L’assunzione di soli 4 mg in più al giorno di zinco favorisce la salute cellulare

Immagine: la ciotola a destra contiene “golden rice”, un esempio di biofortificazione che utilizza l’ingegneria genetica. Il colore dorato dei grani deriva dalle maggiori quantità di beta carotene. Credit: Wikipedia

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell’ UCSF Benioff Children’s Hospital Research Institute (CHORI) dimostra che l’assunzione di soli 4 milligrammi di zinco in più al giorno attraverso la dieta può avere un profondo impatto positivo sulla salute cellulare e aiuta a combattere le infezioni e le malattie. Questa quantità di zinco è equivalente a quella presente nelle colture come il riso o il grano Biofortificati con lo zinco, colture rivolte principalmente alle popolazioni carenti di nutrienti.

( Vedi anche: La carenza di zinco può influenzare la risposta del sistema immunitario).

La biofortificazione è una strategia che ha l’obiettivo di aumentare il loro valore nutrizionale di diverse coltivazioni come il riso, il mais o il grano. E’ un processo realizzato sia attraverso la coltivazione selettiva convenzionale che tramite l’ingegneria genetica. Si differenzia dalla fortificazione ordinaria perché si concentra sul rendere gli alimenti vegetali più nutrienti durante la crescita, piuttosto che aggiungere micronutrienti agli alimenti quando sono in fase di elaborazione.Si tratta di un miglioramento rispetto alla fortificazione normale degli alimenti ed ha come obiettivo soprattutto fornire sostanze nutritive alle popolazioni che raramente hanno accesso a cibi fortificati commercialmente e soffrono di gravi carenze nutrizionali. Per questo motivo, la biofortificazione è considerata una strategia nuova per affrontare le carenze di micronutrienti nei paesi in via di sviluppo. Nel caso del ferro, l’OMS ha stimato che la biofortificazione potrebbe contribuire a curare i 2 miliardi di persone che soffrono di anemia indotta da carenza di ferro.

Il recente studio, pubblicato sul Journal of Clinical Nutrition, è stato condotto Janet King, ricercatore del CHORI ed è il primo a dimostrare che un modesto aumento di zinco nella dieta, riduce lo stress ossidativo e i danni al DNA.

“Siamo stati piacevolmente sorpresi nel vedere che solo un piccolo aumento di zinco nella dieta può avere un impatto così significativo su come il metabolismo si svolge in tutto il corpo”, dice King. “Questi risultati rappresentano una nuova strategia per misurare l’impatto dello zinco sulla salute e rafforzano l’evidenza che gli interventi alimentari  possono migliorare carenze di micronutrienti in tutto il mondo”.

Lo zinco è onnipresente nel nostro corpo e facilita molte funzioni che sono essenziali per la conservazione della vita. Esso svolge un ruolo fondamentale nella crescita ottimale nell’infanzia e nel garantire un sistema immunitario sano. Aiuta anche a limitare l’infiammazione e lo stress ossidativo associati con l’insorgenza di malattie cardiovascolari croniche e tumori.

In gran parte del mondo, molte famiglie consumano riso bianco lucido o farine di grano e di mais raffinate che forniscono energia, ma non forniscono abbastanza micronutrienti essenziali come lo zinco. Lo zinco è una parte essenziale di quasi 3.000 proteine diverse e ha un impatto su come queste proteine regolano ogni cellula del nostro corpo. In assenza di zinco sufficiente, la nostra capacità di riparare il DNA dall’usura quotidiana è compromessa.

Nello studio randomizzato e controllato, di sei settimane, gli scienziati hanno misurato l’impatto dello zinco sulla metabolismo umano  utilizzando un parametro di “danno al DNA” per esaminare l’influenza di una moderata quantità di zinco sulla salute. Questo nuovo approccio è completamente diverso dal metodo comunemente usato di misurare i livelli di zinco nel sangue.

Secondo King, questi risultati sono rilevanti per la pianificazione e la valutazione di soluzioni alimentari  per mitigare l’impatto della fame e malnutrizione nel mondo. King ritiene che la biofortificazione può essere una soluzione sostenibile a lungo termine, per risolvere non solo la carenza di zinco, ma anche di altri importanti micronutrienti.

Fonte: UCSF Benioff Children’s Hospital Research Institute 

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