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L’aspirina può ridurre il rischio di cancro al fegato nei pazienti con epatite B

L’assunzione quotidiana di aspirina può ridurre il rischio di cancro al fegato nelle persone con infezione da epatite B, secondo un nuovo studio.

Il virus dell’epatite B attacca il fegato e può causare la cirrosi e il cancro al fegato. Le ricerche precedenti suggeriscono che la terapia giornaliera di aspirina a basso dosaggio può prevenire il cancro, ma non vi sono poche prove cliniche che dimostrano che l’uso regolare di aspirina può prevenire il cancro al fegato nelle persone con epatite B.

( Vedi anche:Colpire un percorso metabolico per trattare il cancro al fegato).

I ricercatori di Taiwan hanno analizzato i dati provenienti da circa 205.000 pazienti con epatite B cronica ed hanno scoperto che i pazienti che assumono aspirina quotidianamente, hanno meno probabilità di sviluppare il cancro del fegato per cinque anni, rispetto alle persone che non hanno assunto l’ aspirina.

E’ importante però, notare che lo studio ha trovato solo queste associazioni, ma non ha stabilito un legame causale ed effettivo.

I risultati saranno presentati domani, all’ American Association for the Study of Liver Diseases meeting, a Washington.

Circa 240 milioni di persone in tutto il mondo sono affette da epatite cronica B, secondo l’associazione.

“I farmaci antivirali possono ridurre significativamente il rischio di cancro al fegato nelle persone affette dal virus dell’epatite B (HBV), ma non lo eliminano e non sono adatti a tutti”, ha detto il Dr. Teng-Yu Lee.

Lee è un ricercatore nel dipartimento di gastroenterologia presso il Taichung Veterans General Hospital.

“I risultati di questo studio possono aiutare gli epatologi a trattare pazienti con infezione cronica da HBV in futuro, in particolare saranno utili per coloro che non sono stati indicati per la terapia antivirale. Stiamo perseguendo ulteriori prospettive investigative per confermare i risultati “, ha detto Lee in un incontro con la stampa.

Fonte: Medicalxpress

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