Una nuova ricerca ritiene che la memoria di una persona decresce a ritmo veloce, nei due anni e mezzo prima della morte. Un’altra ricerca ritiene che mantenere la mente attiva con lettura e giochi da tavolo è il modo migliore per preservare la memoria da anziani. Entrambi gli studi sono stati pubblicati sulla rivista Neurology. Per la prima ricerca sono stati osservati 174 preti cattolici, suore e monaci, in assenza di demenza, per 15 anni. Dopo la morte gli scienziati hanno esaminato il loro cervello. La fine della vita è stata considerata punto di riferimento per la ricerca sul declino della memoria. Lo studio ha riferito che ad una distanza di circa due /tre anni dalla morte, la memoria tende a diminuire ad un tasso 8/17 volte maggiore rispetto a prima di questo periodo terminale. I risultati suggeriscono che i cambiamenti delle capacità mentali nei due /tre anni che precedono la morte, fanno parte dei cambiamenti biologici di cui il cervello ha bisogno per prepararsi alla fine della vita. Il secondo studio si è concentrato sulle attività mentali ed ha coinvolto 1076 persone con età media di 80 anni, liberi da demenza. I risultati hanno evidenziato che la partecipazione delle persone ad attività mentalmente stimolanti, producono una diminuzione della memoria, in percentuali simili a quelle del corso della vita. La ricerca suggerisce un rapporto causa effetto: essere mentalmente attivi durante la vita, migliora la salute cognitiva in età avanzata.