Bronchiectasia-Immmaginne:
Per la prima volta, le persone affette da bronchiectasia avranno a disposizione un’opzione terapeutica.
La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato la pillola giornaliera Brensocatib di Insmed, che sarà venduta con il marchio Brinsupri. “Il farmaco è progettato per il trattamento della bronchiectasia non associata a fibrosi cistica (NCFB), una condizione cronica che danneggia i polmoni e rende più difficile l’eliminazione del muco”, ha affermato l’azienda in una nota.
L’approvazione arriva dopo che il farmaco ha superato con successo uno degli studi clinici di Fase 3 più seguiti dell’anno scorso. “L’azienda afferma che Brinsupri potrebbe diventare un successo, stimando un picco di vendite di 5 miliardi di dollari all’anno”, ha riportato STAT News.
“L’approvazione da parte della FDA del primo trattamento in assoluto per la bronchiectasia non associata alla fibrosi cistica rappresenta una pietra miliare storica per i pazienti e per Insmed”, ha affermato in una nota il Direttore medico dell’azienda, la Dott.ssa Martina Flammer.
L’American Lung Association stima che la bronchiectasia colpisca tra 350.000 e 500.000 adulti negli Stati Uniti. Si verifica quando le vie aeree polmonari si dilatano, si ispessiscono e si cicatrizzano, spesso a seguito di un’infezione o di altri danni. Questo rende difficile l’espulsione del muco, consentendo a germi e particelle di accumularsi e causare ripetute infezioni polmonari.
Brinsupri agisce bloccando un enzima chiamato DPP1. “Insmed ha acquistato il farmaco da AstraZeneca per 30 milioni di dollari e lo sta testando anche per altre patologie, come la rinosinusite cronica”, ha riportato STAT News.
L’azienda prevede di vendere il farmaco negli Stati Uniti a un prezzo di listino annuo di 88.000 dollari. Ha presentato domanda di approvazione anche in Europa e nel Regno Unito e prevede di farlo anche in Giappone.
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“Per la prima volta, disponiamo di un trattamento che agisce direttamente sull’infiammazione neutrofila e agisce sulla causa principale delle riacutizzazioni delle bronchiectasie. Sulla base della solidità dei dati e dell’impatto che abbiamo riscontrato nei pazienti, credo che questo potrebbe diventare il nuovo standard nella cura delle bronchiectasie non correlate alla fibrosi cistica“, ha affermato in un comunicato stampa la Dott.ssa Doreen Addrizzo-Harris, pneumologa e specialista in terapia intensiva e Direttrice del Programma per bronchiectasie e NTM della NYU Langone Health di New York City.
By I. Edwards,edited by Stephanie Baum, reviewed by Robert Egan
Fonte:medicalxpress