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La carenza di vitamina D aumenta il rischio di mal di testa cronico

La carenza di vitamina D può aumentare il rischio di mal di testa cronico secondo un nuovo studio condotto presso l’Università della Finlandia orientale.

I risultati sono stati pubblicati in Scientific Reports .

Lo studio ” Kuopio Ischaemic Heart Disease Risk Factor Study, KIHD”, ha analizzato il rapporto tra i livelli di vitamina D nel sangue e l’ insorgenza di mal di testa in circa 2.600 uomini di età compresa tra i 42 e 60 anni nel 1984-1989. Nel 68% di questi uomini, il livello nel siero di vitamina D era inferiore a 50 nmol / l, un valore che è generalmente considerato la soglia di carenza di vitamina D. La cefalea cronica che si è verificata almeno una volta alla settimana è stata segnalata da 250 uomini che presentavano, secondo i risultati delle analisi, più bassi livelli di vitamina D nel siero, rispetto ad altri.

( Vedi anche:La vitamina D migliora la flora intestinale e la sindrome metabolica).

Quando i partecipanti allo studio sono stati divisi in quattro gruppi in base ai livelli sierici di vitamina D, il gruppo con i livelli più bassi ha  dimostrato un duplice rischio di cefalea cronica rispetto al gruppo con i livelli più alti. La cefalea cronica è stata anche più frequentemente riportati da uomini che sono stati esaminati al di fuori dei mesi estivi da giugno a settembre. Grazie ai raggi UVB del sole, i livelli medi sierici di vitamina D sono più elevati durante i mesi estivi.

Lo studio aggiunge prove al corpo di evidenza che collega un basso apporto di vitamina D ad un aumentato rischio di malattie croniche. Bassi livelli di vitamina D sono stati associati al rischio di mal di testa anche da un precedente studio, notevolmente più piccolo.

In Finlandia e in altri paesi lontani dall’Equatore, le radiazioni UVB del sole sono una fonte sufficiente di vitamina D durante i mesi estivi, ma al di fuori della stagione estiva, generalmente le persone devono assicurarsi di ottenere sufficiente vitamina D dal cibo o dagli integratori.

Attualmente non esiste alcuna prova scientifica relativa ai benefici o possibili effetti negativi dell’ uso a lungo termine di dosi più elevate di vitamina D. Un trial clinico è in corso presso l’Università della Finlandia orientale e cercherà di farà luce sulla questione, in quanto la sperimentazione di cinque anni analizzerà gli effetti di alte dosi giornaliere di vitamina D sui fattori di rischio e sullo sviluppo delle malattie. I partecipanti allo studio stanno assumendo un supplemento di vitamina D di 40/ 80 microgrammi al giorno.

La sperimentazione indaga anche gli effetti della supplementazione di vitamina D in varie condizioni di dolore.

Fonte: Nature

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