HomeMedicina AlternativaI mirtilli possono curare la malattia infiammatoria intestinale

I mirtilli possono curare la malattia infiammatoria intestinale

(Mirtilli- Credito immagine: Comfreak tramite Pixabay (licenza Pixabay)).

La malattia infiammatoria intestinale (IBD), causata da un’infiammazione cronica nei rivestimenti del tratto digestivo, può essere debilitante e pericolosa per la vita. Le opzioni terapeutiche includono la soppressione della risposta immunitaria, ma i trattamenti che portano alla completa guarigione delle IBD non sono ancora disponibili. Recentemente, un team di ricercatori della Tokyo University of Science ha scoperto un composto polifenolico derivato dai mirtilli che mostra notevoli effetti immunosoppressivi e può essere utile nel trattamento della IBD.

È noto che varie piante e i loro prodotti contengono ingredienti “bioattivi” che possono alleviare le malattie umane. Questi “fitocomposti” spesso contengono proprietà biologiche riparatrici come effetti antitumorali, antiossidanti e antinfiammatori. Pertanto, capire come interagiscono con il corpo può portare a potenziali strategie di trattamento contro i principali disturbi immunitari.

Un team di ricercatori dell’Università della Scienza di Tokyo, guidato dal Prof Chiharu Nishiyama, ha lavorato in questa direzione negli ultimi anni, per identificare nuovi componenti attivi negli alimenti funzionali e comprenderne gli effetti sull’organismo. I loro sforzi ora hanno portato al successo: nel loro ultimo studio, pubblicato in The FASEB Journal, gli scienziati hanno identificato un composto polifenolico chiamato “pterostilbene” (PSB) con forti proprietà immunosoppressive che lo rendono una potenziale opzione terapeutica per le malattie infiammatorie croniche, inclusa la malattia infiammatoria intestinale (IBD). Questo composto è molto simile a un altro fitocomposto noto per avere importanti effetti medicinali, chiamato “resveratrolo” (RSV). Il Dottor Takuya Yashiro, l’autore corrispondente di questo rapporto, spiega l’idea che ha spinto la ricerca: L’RSV, un polifenolo, era noto per avere pronunciati effetti immunomodulatori e antinfiammatori su modelli animali di ulcera da colite. Pertanto, abbiamo studiato la possibilità di altri composti strutturalmente simili all’RSV come nuovo tipo di trattamento per le IBD“.

Vedi anche:Diabete tipo 2: gli effetti postprandiali dei mirtilli

Nei pazienti con IBD, il rivestimento del tratto gastrointestinale contiene ulcere di lunga durata causate da un’infiammazione cronica dovuta a un’elevata risposta immunitaria nel corpo. Ciò comporta l’eccessiva produzione di molecole legate al sistema immunitario chiamate “citochine”. Inoltre, sono coinvolti due tipi di cellule immunitarie, le “cellule dendritiche” (DC) e le “cellule T”: all’inizio di una risposta immunitaria, le DC producono citochine infiammatorie e attivano le cellule T per avviare una risposta di difesa. Questi processi insieme formano un percorso complesso che si traduce in una risposta immunitaria “iper”. Pertanto, per trovare un composto efficace in grado di sopprimere il sistema immunitario, è stato fondamentale testarlo su questa popolazione di cellule immunitarie.

Pertanto, per cominciare, gli scienziati hanno studiato gli effetti di una serie di composti di origine vegetale sulla proliferazione dei linfociti T mediata da DC. La loro ricerca iniziale li ha portati al PSB, che ha mostrato un’attività immunosoppressiva più forte rispetto agli altri candidati. Quando hanno scavato più a fondo, hanno scoperto che il trattamento con PSB impedisce alle cellule T di differenziarsi in Th1 e Th17 (sottotipi di cellule T che elevano la risposta immunitaria) mentre aumenta la loro differenziazione in cellule T regolatorie (un altro sottotipo noto per inibire l’infiammazione). Hanno anche rivelato che il trattamento con PSB inibisce la produzione di citochine infiammatorie dalle DC attenuando l’attività di legame del DNA di un fattore di trascrizione cruciale PU.1. Quando hanno ulteriormente testato il composto PSB derivato dai mirtilli nei topi con IBD, hanno scoperto che l’assunzione orale di PSB migliorava i sintomi dell’IBD. Così, lo studio ha confermato che il PSB è un agente antinfiammatorio estremamente promettente per combattere l’IBD. Non solo questo: è facilmente assorbito dall’organismo, il che lo rende un candidato farmaco ideale!

Grazie a questi risultati, gli scienziati hanno inaugurato nuove possibilità per il trattamento non solo dell’IBD ma anche di altri disturbi infiammatori. Il Dottor Yashiro conclude:  Per la prevenzione delle malattie, è importante identificare i componenti benefici negli alimenti e comprendere il meccanismo alla base mediante il quale le risposte immunitarie e l’omeostasi sono modulate nel corpo. I nostri risultati hanno mostrato che il PSB possiede una forte proprietà immunosoppressiva, aprendo la strada a un nuovo trattamento naturale per l’IBD”.

Fonte: Università delle scienze di Tokyo

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