HomeSaluteVirus e parassitiDalle barriere coralline una nuova proteina per combattere l'HIV

Dalle barriere coralline una nuova proteina per combattere l’HIV

I ricercatori del National Cancer Institute hanno scoperto una nuova proteina presente nel corallo di mare che appare in grado di prevenire l’HIV. Se le proteine ​​possono essere adattate per l’uso nei lubrificanti sessuali e gel, potrebbero offrire una nuova forma di barriera contro l’infezione da HIV.

I risultati dello studio sono stati presentati al meeting  Experimental Biology 2014 a San Diego, il 29 aprile.

L’anziano ricercatore Dr. Barry O’Keefe, vice capo del Laboratorio del Centro per la Ricerca sul Cancro presso il National Cancer Institute (NCI), dice:

“E’ sempre emozionante scoprire qualcosa che nessun altro ha mai visto prima. Il fatto è che questa proteina sembra bloccare l’infezione da HIV e sembra farlo in un modo completamente nuovo”.

Il team ha scoperto la proteine, mentre lavorava allo screening di migliaia di estratti di prodotti naturali in un archivio biologico NCI. Le proteine ​​sono state trovate in coralli piumati raccolti nel mare al largo della costa settentrionale dell’Australia e sono state chiamate cnidarins.

Le nuove proteine ​​non attivano resistenza ad altri farmaci anti-HIV

Il co-ricercatore Dr. Koreen Ramessar, un ricercatore NCI, afferma che le cnidarins possono bloccare l’HIV senza rendere il virus resistente ad altri farmaci anti-HIV. Le donne potranno usare gel anti-HIV e lubrificanti contenenti le cnidarins, per proteggersi dal contagio del virus.

Cnidarins hanno un esclusivo meccanismo d’azione contro l’HIV

Dopo aver purificato le proteine, la squadra le ha testate su ceppi di laboratorio di HIV e le ha trovate straordinariamente potenti contro il virus. Anche a concentrazioni basse come un miliardesimo di grammo, le proteine ​​possono bloccare l’HIV e prevenire il primo passo della trasmissione del virus, impedendogli di penetrare nelle cellule T nel sistema immunitario.

Le cnidarins sembrano legarsi al virus e fermare la sua fusione con la membrana della cellula T. Il Dott. Ramessar sostiene che questo processo è “completamente diverso da quello che abbiamo visto con altre proteine, tanto da poter sostenere che le proteine ​​cnidarins hanno un meccanismo d’azione unico”.

Il team prevede ora di migliorare la produzione di queste proteine, per ottenerne grandi quantità per testarle ampiamente e per verificare, ad esempio, un qualsiasi effetto indesiderato o verificare se possono funzionare contro altri virus.

Il team ha scoperto le nuove proteine ​​nel grande archivio NCI di estratti di prodotti naturali, che raccoglie esemplari naturali di tutto il mondo con il consenso dei loro paesi di origine.

Fonte American Society for Biochimica e Biologia Molecolare news release accessibile i 29 aprile 2014, via EurekAlert.

 

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