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COVID 19: potenziale trattamento dalla Salvia miltiorrhiza

In un recente studio pubblicato su Cells, i ricercatori hanno valutato l’efficacia anti-COVID 19 della Salvia miltiorrhiza Bunge, nota anche come salvia rossa, salvia cinese, tan shen o danshen che è una pianta perenne del genere Salvia, molto apprezzata per le sue radici nella medicina tradizionale cinese.

Nessun agente farmaceutico ha dimostrato un’efficacia significativa nel trattamento della COVID-19 nella fase acuta, specialmente negli individui immunocompromessi in cui la vaccinazione è debolmente efficace. Le erbe utilizzate nella medicina cinese convenzionale (CM) potrebbero essere un’opzione efficace per il trattamento dell’infezione da COVID 19. I metodi CM sono stati precedentemente utilizzati per trattare o prevenire l’influenza H1N1 e la SARS rispettivamente nel 2009 e nel 2003.

La salvia miltiorrhiza Bunge è comunemente usata nel tradizionale CM. Ha caratteristiche antifibrotiche, antinfiammatorie e antiossidanti in grado di produrre effetti neuroprotettivi e cardiovascolari. Diverse indagini hanno suggerito che la S. miltiorrhiza potrebbe avere un potenziale terapeutico anti-COVID-19.

A proposito dello studio

Nel presente lavoro, gli scienziati hanno valutato la capacità preclinica degli estratti di S.miltiorrhiza per il trattamento della COVID-19. I ricercatori hanno analizzato l’influenza dell’estratto di S. miltiorrhiza sull’interazione tra i recettori cellulari dell’enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2) e SARS-CoV-2 utilizzando la microscopia a forza atomica (AFM). Inoltre, gli autori hanno determinato l’ostacolo indotto dagli estratti di S. miltiorrhiza sulle risposte infiammatorie, dalle cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC). 

Le radici di S. miltiorrhiza sono state coltivate idroponicamente utilizzando un innovativo sistema di agricoltura verticale con un controllo preciso delle condizioni di crescita da BOTALYS, Ghislenghien, Belgio. Inoltre, gli estratti di radice di S.miltiorrhiza sono stati analizzati mediante cromatografia liquida ad altissime prestazioni (UHPLC). Il composto ACE2 è stato trapiantato su superfici modello rivestite in oro utilizzando la chimica N-idrossisuccinimmide dicloruro di etilene (NHS-EDC). Inoltre, la subunità SARS-CoV-2 spike 1 (S1) o i virioni completi inattivati ​​dai raggi ultravioletti (UV) sono stati utilizzati per funzionalizzare le punte di tomografia computerizzata multiscala-D (MSCT-D).

Il sangue periferico è stato ottenuto da soggetti sani senza segni di malattia atopica o infezione attiva. L‘interleuchina (IL)-1β, l’interferone α (IFN-α), IL-6 e il fattore di necrosi tumorale α (TNF-α) sono stati misurati utilizzando saggi di immunoassorbimento enzimatico (ELISA). Inoltre, la segnalazione del fattore nucleare κB (NF-κB) è stata valutata utilizzando l’analisi western blot.

Risultati

I risultati dello studio hanno mostrato che gli estratti di S. miltiorrhiza mostrano un potenziale anti-legante contro il contatto SARS-CoV-2-ACE2 a concentrazioni nell’intervallo μg/mL. Questo impatto è stato più significativo nel virione SARS-CoV-2 a lunghezza intera, dimostrando l’importanza della multivalenza nelle interazioni biologiche. Gli autori hanno mostrato che l’incubazione di S. miltiorrhiza con la proteina SARS-CoV-2 S ha comportato un drastico calo del legame del virione al recettore ACE2, portando a un calo dell’infezione da SARS-CoV-2. 

I risultati hanno rivelato che l’estratto di S. miltiorrhiza ha notevoli capacità inibitorie contro la secrezione di citochine pro-infiammatorie e interferisce con l’attivazione della segnalazione di NF-κB da parte dei leucociti. Il blocco della fosforilazione di p65 da parte della salvia ha ostacolato l’attivazione della segnalazione di NF-κB e l’estratto di salvia ha inibito completamente il rilascio di IFN-α a 5 μg/mL, dimostrando una robusta inibizione a 1 μM paragonabile al  desametasone.

Inoltre, l’attuale estratto di S. miltiorrhiza era particolarmente ricco di composti con proprietà antinfiammatorie, come il diidrotanshinone I (DHt), il criptotanshinone (CTt) e il tanshinone IIA/IIB (TI/TII). Inoltre, studi precedenti hanno documentato le capacità inibitorie della via di segnalazione NF-κB di questi composti sia  in vivo che in vitro. 

Collettivamente, questi dati indicano che gli estratti di S. miltiorrhiza hanno impatti positivi sia sull’ingresso della cellula ospite SARS-CoV-2 che sulla modulazione della risposta infiammatoria.

Vedi anche:COVID 19: spray nasale supera attuali trattamenti con anticorpi

Conclusioni

I risultati dello studio hanno illustrato che gli estratti di S. miltiorrhiza hanno abbassato significativamente il legame SARS-CoV-2 ai recettori cellulari ACE2. Gli estratti hanno dimostrato capacità inibitorie sostanziali nell’identico intervallo di concentrazione sull’interferenza con l’attivazione del segnale di NF-κB e la secrezione di citochine pro-infiammatorie. Inoltre, l’estratto di S. miltiorrhiza ha mostrato un’efficienza paragonabile e contro l’IFN-α superiore agli attuali trattamenti COVID-19, come i corticosteroidi (desametasone).

Nel complesso , gli attuali  risultati in vitro mostrano che S.miltiorrhiza ha un potenziale anti-COVID-19. Gli autori hanno affermato che gli estratti di S. miltiorrhiza bloccano il legame SARS-CoV-2 al recettore ACE2 dell’ospite, seguito da un’interferenza nella segnalazione di NF-κB e quindi causando una riduzione della risposta infiammatoria mediata dai leucociti.

Il lavoro attuale descrive che l’estratto di danshen ha attività profilattiche e precoci promettenti contro COVID-19 e può impedire la risposta infiammatoria che si sviluppa nella fase successiva dell’infezione da SARS-CoV-2. La robusta inibizione dell’IFN-α rafforza la candidatura di S. miltiorrhiza come molecola naturale efficiente contro SARS-CoV-2.

Questo studio offre preziosi dati preclinici sul potenziale anti-SARS-CoV-2 di danshen e sottolinea la necessità di una sperimentazione clinica che valuti i vantaggi terapeutici di S. miltiorrhiza in vivo.

Fonte: Cells

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