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Come potresti trarre beneficio dai probiotici

Immagine: una maggiore comprensione scientifica del ruolo dei microbi nell’uomo e in altri animali ha portato allo sviluppo di probiotici per migliorare la salute. Credito: Shutterstock

I probiotici sono organismi vivi e necessari per il benessere dell’organismo, conosciuti e utilizzati più che altro per la capacità di ricolonizzare l’intestino dopo l’utilizzo di medicinali e antibiotici

La capacità di alcuni microbi di conferire benefici per la salute al loro ospite è stata riconosciuta più di 100 anni fa. Nel 1904, Elie Metchnikoff, uno scienziato del Pasteur Institute, affermò che i contadini bulgari vivevano più a lungo mangiando yogurt a base di batteri che servivano a fermentare il latte. I parigini si precipitarono a comprare yogurt in risposta. Tuttavia, l’enorme varietà di batteri che vivono sul pianeta non era apprezzata allora. Più recentemente, lo sviluppo della tecnologia che identifica gli organismi dal loro DNA ha permesso agli scienziati di dimostrare che piante, animali, insetti e umani possono ospitare molti diversi tipi di microrganismi. Ciò ha favorito la nascita del  termine “microbioma”, l’insieme del patrimonio genetico e delle interazioni ambientali della totalità dei microrganismi di un ambiente definito. Gli studi hanno scoperto la gamma di organismi presenti in tutto il corpo umano e la loro associazione con molte malattie, dalle malattie cardiovascolari e digestive, all’ansia, alle allergie e alle infezioni. Il riconoscimento dei ruoli che svolgono i microbi ha portato allo sviluppo intenzionale di microbi (probiotici) che mirano a ripristinare e mantenere la salute nell’uomo e in altre forme di vita.

Dai bambini alle api

Un gruppo di ricerca ha scoperto che alcuni ceppi di lattobacilli probiotici possono essere utilizzati al posto degli antibiotici per trattare le donne con mastite.

I probiotici possono essere utilizzati anche in altre forme di vita e possono contrastare il danno causato dai pesticidi al sistema immunitario di insetti come l’ape mellifera.

La ricerca ha anche dimostrato che i microbi intestinali possono influenzare i farmaci che assumiamo, trasformandoli in sostanze più attive, meno attive e persino tossiche.

Nel 1982, il Dr. Andrew Bruce, allora Presidente dell’urologia presso il Toronto General Hospital, ha deciso di provare a usare i lattobacilli per ridurre l’incidenza di infezioni urinarie e vaginali tra le donne. Questa idea si basava sulla scoperta che i lattobacilli sono dominanti nella vagina e nell’uretra delle donne sane. Il laboratorio e la ricerca clinica hanno impiegato oltre 20 anni per identificare i lattobacilli che avrebbero potuto inibire e distruggere i batteri nocivi. Il risultato finale è stato un prodotto contenente Lactobacillus rhamnosus GR-1 e Lactobacillus reuteri RC-14 che ora viene venduto in oltre 30 paesi come probiotico per alleviare la sofferenza associata a queste condizioni. Senza alternative agli antibiotici da quasi 50 anni, il contributo dei probiotici alla gestione della salute urogenitale è tangibile e degno di ulteriori esplorazioni.

Vedi anche, Crescente evidenza che i probiotici fanno bene al fegato

Altre sostanze chiamate prebiotici (essenzialmente cibo per microbi benefici) possono anche fornire benefici per la salute. Ad esempio, l’inulina proveniente dalla radice di cicoria o gli oligosaccaridi umani nel latte materno stimolano i batteri nell’intestino. Composti come il lattulosio possono aiutare a prevenire l’infezione urogenitale.

Il successo dei trapianti fecali

In caso di microbioma intestinale davvero disturbato, come ad esempio avviene quando l’uso di antibiotici porta all’infezione da Clostridium difficile, la soluzione può essere un trapianto fecale da una persona sana al paziente malato. Il trapianto ha un tasso di guarigione dall’80 al 90 percento per questa infezione.

Il successo e il legame ormai riconosciuto tra il microbioma intestinale e la salute in altri siti del corpo, ha portato a considerare il trapianto di microbiota fecale per il trattamento anche di altre malattie. Esempi includono sclerosi multipla, malattie digestive ed epatiche. La logica è che i batteri trapiantati possono produrre molecole che influenzano il metabolismo e altre funzioni degli organi.

Molti prodotti commerciali sono stati etichettati come probiotici, ma dovrebbero essere considerati tali solo quelli con prove cliniche a supporto dei loro benefici.

Il mercato globale dei probiotici dovrebbe raggiungere i 69,3 miliardi di dollari entro il 2023. Ciò dimostra l’interesse dei consumatori e degli operatori sanitari in questo settore. In futuro, saranno sviluppati più prodotti per applicazioni sanitarie specifiche.

Poiché gli organismi probiotici producono molecole che passano dall’intestino al flusso sanguigno, potrebbero essere utili alla salute del cervello, polmoni, fegato, della pelle e altri organi.  I probiotici non sono proiettili magici o cure per tutti i mali. Ad esempio, i prodotti testati finora non si sono rivelati preziosi nel trattamento della malattia di Crohn. Tuttavia, l’uso di microbi benefici rappresenta un importante campo scientifico, con specifici ceppi probiotici che hanno la capacità di contribuire al benessere dell’uomo e di altre forme di vita.

Fonte, Medicalxpress

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